
Firmato l’accordo di valorizzazione del maniero medievale. L’atto sottoscritto dai rappresentanti di Ministero, Demanio, Soprintendenza e Comune di Mulazzo: ora si attende l’effettivo trasferimento del bene dallo Stato al Comune

Presto il castello di Lusuolo diventerà di proprietà del Comune di Mulazzo. Infatti è stato recentemente firmato l’accordo di valorizzazione del maniero medievale, tra il Segretario regionale MiC, Giorgia Muratori, il Direttore dell’Agenzia del Demanio – Direzione Toscana e Umbria, Raffaella Narni, il Sindaco di Mulazzo, Claudio Novoa e la Soprintendente per le province di Lucca e Massa Carrara, Angela Acordon.
La firma dell’accordo rappresenta la tappa più importante del procedimento di Federalismo culturale, che si concluderà con il trasferimento del bene dallo Stato al Comune di Mulazzo. Il programma presentato dal Comune di Mulazzo prevede la valorizzazione del castello come complesso culturale perché consolidi il suo essere un organismo attivo, adatto ad una serie di manifestazioni e funzioni, in modo da essere parte attiva del tessuto culturale, politico ed economico del comune di Mulazzo e del territorio lunigianese nel suo complesso.
In particolare il progetto prevede la realizzazione, al piano di accesso, di uffici, biblioteca-archivio, servizi, area caffè e ristoro, bookshop e parte della struttura museale, pensata ed organizzata su due livelli: uno fisico ed uno virtuale. Nel primo c’è la biblioteca, la mediateca, una sala conferenze, uno spazio per la visione o l’ascolto di audiovisivi e si sviluppa l’allestimento del Museo dell’emigrazione che propone il percorso della mostra “Gente di Toscana”, con le storie di chi ebbe la necessità e il desiderio di partire verso terre lontane, arricchito da oggetti e documenti dell’epoca ed “animato” dalla proiezione di videodocumentari.

Il secondo livello è invece costituito dal sito del museo, attraverso il quale è possibile la consultazione on-line delle informazioni e del materiale recuperato con il lavoro di ricerca (testimonianze, lettere, fotografie, documenti che gli emigrati toscani hanno messo a disposizione del Museo e dei suoi utenti), vita quotidiana in Lunigiana tra la fine del XIX e la prima metà del XX secolo.
Lo spazio sarà attivo anche come centro studi e ricerche, oltre ad ospitare e organizzare mostre temporanee, incontri, convegni, proiezioni, spettacoli, attività educative per promuovere la ricerca e l’approfondimento attorno ai luoghi della memoria. Ulteriori obiettivi sono: l’incremento dei livelli di fruizione da parte di tutti i cittadini; il radicamento dell’offerta culturale nelle comunità locali, rendendo la struttura non più e non solo punto di informazione, ma luogo fisico di incontro culturale ed umano; il radicamento della struttura nelle comunità locali, attraverso lo sviluppo di attività educative e di formazione del pubblico, ottenuto realizzando il Museo come uno strumento che informi e stimoli la popolazione, secondo gli strumenti di comunicazione più efficaci.
“Possiamo dire con soddisfazione che da oggi il Castello è dal comune di Mulazzo – sottolinea con orgoglio il sindaco Novoa – questo permetterà che si possano ottenere dei finanziamenti per la conclusione del restauro. Ma allo stesso tempo potremo concordare delle progettualità con qualche lungimirante imprenditore che vede, come noi, le potenzialità di questo luogo. Con la possibilità di poter dedicare questo luogo ad un’attività di tipo turistico che si possa integrare con quella culturale. A breve potremo allestire all’interno del castello un ecomuseo del territorio, grazie ai fondi del PNRR, che sarà la grande novità del 2025”.
(r.s.)