Retinopera nasce per iniziativa di un gruppo di laici del mondo dell’associazionismo cattolico, che si incontrano attorno ai temi dell’impegno sociale. L’obiettivo dichiarato è quello di approfondire i temi della Dottrina Sociale della Chiesa. In essa si ritrovano più di 20 organizzazioni del mondo cattolico italiano. Si va dall’Azione Cattolica alle ACLI, all’AGESCI, alla Coldiretti, ai docenti universitari, ai maestri cattolici, alla Comunità Papa Giovanni XXIII, a Sant’Egidio… In vista delle prossime elezioni europee, Retinopera per dare concretezza ai principi e ai contenuti della Dottrina Sociale della Chiesa per sottolineare che “Le radici cristiane rimangono il fondamento d’Europa e il chiaro riferimento al fine di superare le criticità come il contrasto tra i benefici ottenuti (materiali, sociali, ecologici e politici) e le forme di esclusione presenti (povertà, disuguaglianza, perdita di fiducia)”. Ha pubblicato un documento orientativo per le scelte.
Il primo punto “Un’Europa per la pace” che deve essere una priorità, sostenendo la proposta europea del commissario per la pace, bloccatasi nella fase iniziale. “Un’Europa dei diritti umani”, il secondo punto che potrebbe ispirarsi al progetto “L’Italia sono anch’io”, la campagna promossa da 22 associazioni per riportare il tema della cittadinanza all’attenzione dell’opinione pubblica e al centro del dibattito politico.
“Un’Europa solidale e accogliente” al terzo punto, quindi non solo i Corridoi umanitari già conosciuti ma anche l’altra proposta della Comunità di Sant’Egidio con i Corridoi lavorativi. Per il quarto punto “Un’Europa della cultura”, il riferimento è al progetto “Questo è il mio corpo” della Comunità Giovanni XXIII contro la tratta delle donne. “Un’Europa del lavoro per tutti” che disegni nuovi modelli economici, come spiegato nel Manifesto di Assisi “Un’economia a misura d’uomo”. Per il sesto punto viene proposta “Un’Europa democratica e partecipativa”, con l’intenzione di far capire quanto sarebbe importante una partecipazione più attiva del mondo associazionistico per il quale si auspica maggiore ascolto da parte del Parlamento europeo. Il settimo punto del decalogo è “Un’Europa per la natalità”, per cercare di affrontare la situazione allarmante presentata dall’Ucid che, entro il 2030, prevede 1,5 milioni di lavoratori in meno e quindi il sistema pensionistico al collasso. “Un’Europa dello sviluppo sostenibile”, l’argomento dell’ottavo punto per chiedere maggiori investimenti per quanto riguarda il green deal che propone come progetto virtuoso “Abbiamo riso per una cosa seria” promosso da Coldiretti e Focsiv. “Un’Europa del Terzo Settore e dell’associazionismo” al nono punto, evidenziando come l’Italia sia il paese con il patrimonio più alto in questo senso. Infine “Un’Europa per il bene comune”, che pone l’attenzione sull’operato di tutte le realtà di Retinopera, per fare cultura su uno stile di vita dai valori altruistici ed inclusivi.
Giovanni Barbieri