Alla Spezia nuovi Accademici alla “Giovanni Capellini”

La cerimonia con Lectio Magistralis su Istituzioni Religiose e Territorio

Nella sua attività, l’Accademia Lunigianese di Scienze “Giovanni Capellini” premia figure che si sono distinte in studi e ricerche sulla Lunigiana, con il conferimento dello status di “Accademico”, come accaduto nei giorni scorsi quando sono stati formalmente insigniti dell’importante riconoscimento Eliana M. Vecchi, Marzia Ratti, Pia Spagiari, Riccardo Barotti, don Angelo Carabelli e Mariano Lallai che hanno tenuto le loro lectio magistralis, come previsto dallo Statuto.
Le relazioni, introdotte dal presidente dell’Accademia, prof. Giuseppe Benelli e coordinate dal prof. Franco Bonatti, cancellerie dell’Accademia, sono state ricondotte al tema “Istituzioni Religiose e Territorio”.
Assenti, per impedimenti istituzionali e personali, ma che già avevano tenuto le proprie lectio nel recente passato, Marzia Ratti, Pia Spagiari, Riccardo Barotti, è stato l’avv. Andrea Baldini, coordinatore della classe di Scienze Storiche e Morali, ad apporre il distintivo sul petto dei nuovi membri presenti che si sono avvicendati nelle lectio magistralis.
Eliana M. Vecchi, allieva di Augusto Cesare Ambrosi, da sempre impegnata nella ricerca storica su molti e vari aspetti della Lunigiana, con “Monasteri sul mare, dal Corvo a Portovenere nei portolani medievali” ha esposto una articolata e documentata relazione, supportata anche da suggestive immagini, chiarendo come gli antichi portolani, fin dal medioevo, riportassero con estrema puntualità la linea di costa e la conoscenza dei punti di riferimento utili alla navigazione. Ma, andando ben oltre, ha tracciato una storia dei monasteri affacciati sul mare, la loro origine, la loro fortuna o declino.
Don Angelo Carabelli, con la relazione “Pievi e parrocchie in Val di Vara, la chiesa di San Lorenzo di Tivegna ha toccato soprattutto i luoghi delle sue origini, tracciato la lunga e travagliata vicenda della diffusione e del radicamento della religione cristiana in Lunigiana, spiegando le funzioni della pieve ed il passaggio da queste alle parrocchie, con riferimento ai preziosi documenti conservati all’Archivio Vescovile di Sarzana. Molto coloriti ed apprezzati dall’uditorio, una serie di aneddoti e fatti di cronaca locale, puntualmente appuntati da parroci ed emissari vescovili, o, addirittura, dal Vescovo in persona, durante le visite pastorali.
Infine, Mariano Lallai, con la lectio “Travagliate vicende territoriali di tre diocesi: Pontremoli, Massa, Massa Carrara”, ha esposto, con dovizia di riferimenti storico-documentali, la genesi e lo sviluppo delle tre Diocesi, come molti atti di smembramento ed accorpamento di molte e diverse parrocchie. Molto interessante è stata la puntualizzazione circa il tentativo dei regnanti delle varie epoche di far coincidere l’estensione della Diocesi con i propri possedimenti, al fine di non dover considerare “straniero” il Vescovo che avesse dimora nella parte di diocesi ricadente sullo stato confinante.

(S.C.)