Paesaggio e identità rurale: i progetti finanziati dal Pnrr in Lunigiana

Tra i 216 interventi per la conservazione del patrimonio rurale della Toscana, molti ricadono in Lunigiana: dal mulino di Camporaghena alla villa Pavesi-Negri di Pontremoli. Finanziati anche i restauri di oratori e chiese.

Mulino di Camporaghena
Mulino di Camporaghena

Sono 600 milioni i milioni di euro messi a disposizione dal Ministero della Cultura, nell’ambito del Pnrr, per la tutela e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale e spesi sul territorio italiano attraverso le regioni che assumono il ruolo di soggetti attuatori. è da questo asse che sulla Lunigiana stanno arrivando o sono arrivate risorse per diversi progetti mirati tutelare un patrimonio storico di chiese, oratori ed edifici privati rappresentativi dell’identità rurale e del paesaggio della vallata. In particolare, i bandi predisposti dal Ministero hanno finanziato interventi su edifici rurali (come ad esempio mulini, frantoi, fienili, stalle, essicatoi, abbeveratoi, etc.) in rapporto diretto con l’attività agricola circostante e che non siano stati alterati da restauri precedenti. Parallelamente i fondi sono stati diretti anche su elementi della cultura, religiosità, tradizione locale. In questo caso si tratta di manufatti tipici della tradizione popolare e religiosa delle comunità rurali come ad esempio cappelle o edicole votive. I finanziamenti hanno un massimo valore di 150 mila euro ciascuno e la somma erogata copre non oltre l’80% sul costo totale di progetto, elevabile al 100% se il bene è di interesse culturale. Regione Toscana ha messo in campo circa 32 milioni di euro per questa linea di intervento, finanziando nel territorio rurale della regione 216 progetti, il cui avvio doveva avvenire entro il giugno 2023 e la cui chiusura deve avvenire prima di fine 2025. Si tratta di progetti proposti da parrocchie – nel caso di edifici di culto – o da privati cittadini attraverso progetti architettonici che hanno superato il vaglio di una commissione regionale e che rappresentano un contributo importante alla preservazione delle testimonianze architettoniche della civiltà rurale. In Lunigiana gli interventi finanziati ricadono su sei comuni del comprensorio.

La chiesa dei Santi Pietro e Giacomo a Campoaraghena
La chiesa dei Santi Pietro e Giacomo a Camporaghena

Cominciamo da Comano. Il comune dell’alta valle del Taverone è beneficiario di due interventi che riguardano la frazione di Camporaghena. Nel paese alle pendici dell’Appennino saranno ristrutturate la chiesa parrocchiale di San Pietro e Giacomo e l’ex Mulino Nardini, due macine mosse dalle acque del torrente e che permettevano la produzione di farine per la popolazione del borgo. Spostandoci verso Fivizzano, sono quattro i progetti finanziati con i fondi di Next Generation EU nelle diverse frazioni del territorio. Tre riguardano altrettanti oratori situati nelle frazioni del comune: quello di Santa Chiara a Gassano, quello della Madonna del Popolo a Cortila e quello di San Giuseppe a Fazzano. Due ulteriori progetti riguardano il recupero di un fabbricato rurale nei pressi di Spicciano e di un altro nella prima periferia di Fivizzano. Sempre nella Lunigiana orientale, nella parte del comune di Fosdinovo che scende verso la piana del Magra, un intervento di restauro riguarda la chiesa di Santa Burlanda, nella frazione di Giucano. Consistente anche la lista degli interventi che riguardano l’Alta Lunigiana.

L’oratorio di San Terenziano a Pieve di Bagnone

A Bagnone i fondi Pnrr serviranno al recupero dell’ex oratorio di San Bernardo a Pastina e dell’oratorio di San Terenziano, nei pressi di Pieve. Tre interventi riguardano il territorio del Comune di Mulazzo. Il primo riguarda il ben conosciuto santuario della Madonna del Monte, storico luogo di devozione e di pellegrinaggi da tutta l’alta Val di Magra. Un secondo intervento conservativo riguarderà l’oratorio di San Giuseppe, nella piccola frazione di Cerro, sulla strada che congiunge Montereggio ai Casoni. Infine, a Pieve di Castevoli sarà finanziato un intervento sull’oratorio della Beata Vergine Addolorata.

Villa Pavesi Negri a Pontremoli
Villa Pavesi Negri a Pontremoli

Infine, a Pontremoli, nell’ambito degli edifici di culto è stato finanziato il restauro dell’oratorio di San Terenziano, a Mignegno, e dell’oratorio di Nostra Signora di Lourdes, alla Crocetta di Arzengio, al termine della sentiero-via crucis che parte dal paese. Per quanto riguarda gli edifici civili due interventi di recupero sono concentrati nella valle del Verde, con il recupero del mulino di Cadugo e di un complesso rurale a Lagoscuro, entrambi nei pressi di Guinadi. Un ulteriore progetto concerne invece la settecentesca villa padronale Pavesi-Negri-Baldini a Scorano, nelle alture ad ovest di Pontremoli, e del suo giardini barocco. (d.t.)