Licciana: Martelloni cerca la riconferma, il csx alla ricerca di un “campo largo”

Al voto un comune tutt’altro che marginale. Amministrazione uscente e opposizione in piena attività per le prossime elezioni comunali. Per ambo gli schieramenti non mancano incognite e problemi.

La frazione di Bastia nel comune di Licciana
La frazione di Bastia nel comune di Licciana

La “piazza” li dà già per sicuri candidati sindaci, ma il loro atteggiamento è contrassegnato da misurazione e prudenza. A due mesi e mezzo dalla presentazione delle liste e dei programmi, i protagonisti della prossima contesa elettorale a Licciana Nardi non si sbilanciano nelle conversazioni avute con il Corriere Apuano. A guidare il municipio liccianese è dal 2017 il centrodestra: allora la lista di Pierluigi Belli ebbe la meglio sul centrosinistra, guidato da Maurizio Barbieri, che patì la concorrenza di una lista civica capitanata da Gabriele Donati. Alla prematura morte del primo cittadino, la nuova consultazione elettorale, nel 2019, incoronò il civico di area Forza Italia Renzo Martelloni che con il 61,3% dei voti sconfisse Roberta Vallini. A dare per sicura la ricandidatura di Martelloni sono le informazioni qualificate che abbiamo raccolto, che parlano di un sindaco già attivissimo nella campagna elettorale. E anche il vicesindaco Omar Tognini, raggiunto telefonicamente, ha confermato la propria fiducia nel sindaco uscente, il quale tuttavia ha dichiarato che è ancora prematuro parlare di una sua ricandidatura ed ha minimizzato sulle defezioni: quella dell’assessore Zoboli, dimessosi a inizio febbraio (“opinioni divergenti rispetto al gruppo” e mancata coerenza “dell’azione amministrativa rispetto agli obiettivi di inizio mandato” le sue dichiarazioni via social) e quella di diversi consiglieri che non si ripresenteranno in lista, non tutti, pare, per motivi personali.

Il capogruppo della minoranza di Licciana, Francesco Micheli
Il capogruppo della minoranza di Licciana, Francesco Micheli

Ma anche nel campo avversario si registrano dichiarazioni molto abbottonate. Come quelle di Francesco Micheli, dato per sicuro candidato a sindaco. Micheli, capogruppo di minoranza nella consigliatura che va a chiudersi e candidato alle regionali nel 2020 nelle liste del Partito Democratico, ha dichiarato che sono in corso interlocuzioni per costituire una lista rappresentativa di un campo largo, capace di includere anche elementi civici, aggiungendo però che non si è ancora parlato di nomi per la poltrona di sindaco, pur non negando di essere tra i “papabili”. Sulla possibilità di raggiungere l’obiettivo di una lista unitaria e “larga” capace di contendere al centrodestra il comune pesano però due incognite. La prima riguarda l’atteggiamento della componente socialista, che in Lunigiana mantiene una propria identità e un proprio serbatoio di voti. I socialisti liccianesi vengono dati molto distanti dall’ipotesi di concludere un accordo con il PD. A pesare sarebbero frizioni nate ai tempi delle amministrazioni di centrosinistra e mai riassorbite, ma non è chiaro se il permanere degli attriti si tradurrà in un appoggio più o meno esplicito a Martelloni. La seconda incognita riguarda la possibile candidatura di Danis Santini, già assessore nelle giunte Manenti e delegato Fiom-Cgil alla Leonardo-Oto Melara di Spezia, città in cui per il suo ruolo intrattiene relazioni di primo piano con elementi di spicco del Pd locale. Raggiunto telefonicamente, Santini ha dichiarato di non potere al momento né confermare né smentire la sua corsa a sindaco e ha rimandato ogni decisione alle future interlocuzioni con la segreteria provinciale del partito, insediatasi domenica scorsa.

Il sindaco di Licciana Renzo Martelloni
Il sindaco di Licciana Renzo Martelloni

Alla circospezione di facciata sulle candidature fanno tuttavia da contraltare i modi espliciti con cui le due coalizioni si confrontano sui temi su cui si giocherà la campagna elettorale: dall’opposizione piovono critiche sull’operato di Martelloni, la cui azione amministrativa viene definita da Micheli e Santini come limitata all’ordinaria amministrazione e priva di una visione prospettica, mentre il sindaco e il suo vice Tognini rivendicano 5 milioni di fondi Pnrr arrivati nel comune e investiti in progetti di sviluppo territoriale e nuove infrastrutture. Sono solo le prime schermaglie di una competizione che deciderà il sindaco di un comune che, a dispetto di chi ne indica la marginalità, ha una sua rilevanza: non solo perché Licciana, con i suoi 4.700 abitanti è il quarto comune più popoloso della Lunigiana, ma anche perché il suo territorio – una “striscia” che risalendo il Taverone va dal fondovalle alle porte di Aulla fino al crinale appenninico – contiene l’area commerciale del Masero, gli insediamenti artigianali e industriali (alcuni molto significativi) di Pian di Quercia, diversi borghi e castelli storici e il Parco Nazionale dell’Appennino, volano di alcune attività ricettive e produttive di successo. Insomma: un concentrato rappresentativo di tutto quello si usa indicare come base per lo sviluppo economico e sociale della Lunigiana. (Davide Tondani)