A Levanto un convegno a 250 anni dalla morte di Matteo Vinzoni

Si è tenuto a fine ottobre

Un momento del convegno di Levanto dedicato a Matteo Vinzoni (da facebook)

Nell’ambito degli Incontri settimanali su territorio e storia 2023, organizzati dalla Biblioteca Civica Matteo Vinzoni e Mostra permanente della Cultura Materiale di Levanto, venerdì 27 ottobre scorso, presso l’Auditorium dell’Ospitalìa del Mare, della cittadina ligure, si è svolto l’incontro di studio, Matteo Vinzoni cartografo (1690-1773) nei 250 anni dalla morte.
Tra i relatori, oltre all’arch. Roberto Ghelfi, che ha svolto una relazione dal titolo Tra professione e famiglia: Matteo Vinzoni cartografo e padre erano presenti: Daniele Tinterri dell’Archivio di Stato di Genova, con la relazione Le carte di Matteo Vinzoni all’Archivio di Stato di Genova; Luisa Rossi dell’Università di Parma che ha parlato de L’imitazione della “natura” nelle mappe vinzoniane e Matteo Scardovelli dell’Associazione Levanto Cultura che ha concluso gli interventi illustrando la grande mappa de La Vallata di Levanto nel Tipo geometrico degli acquedotti di Matteo Vinzoni, mentre Rossella Trevisan della Biblioteca Civica “Matteo Vinzoni” ha coordinato i lavori.
Le relazioni sono state seguite da un pubblico interessato, indice della attenzione che suscita ancora nei levantesi di oggi la figura del celebre concittadino autore di un’immagine molto vivida della Liguria del suo tempo.
Quando le componenti paesistiche occupavano ciascuna il posto loro assegnato dalla natura in accordo con le attività dell’uomo, prevalentemente agricole e commerciali. Prima cioè che la Rivoluzione Industriale, l’occupazione massiccia del fondovalle e delle Riviere, tipiche del nostro tempo, provocassero lo spopolamento delle aree interne e la congestione del limitato suolo rivierasco.
Matteo Vinzoni al termine della sua lunga vita, iniziata nel 1690, ebbe l’opportunità di “consegnare” la sintesi del suo operato, raccogliendo nei due volumi dell’Atlante dei Domini della Serenissima Repubblica di Genova in terraferma, il lavoro di tutta un’esistenza, trascorsa a misurare “a passi andanti” il territorio ligure: iniziata prima dei vent’anni quando, già “stipendiato”, seguiva le orme del padre sui turbolenti confini del Levante e terminata nel 1773, ad 83 anni, nella sua casa di Levanto.