Testimonianza sull’esperienza di tre giovani pontremolesi alla trasferta di Lisbona
Io (della parrocchia di Casa Corvi), Linda e Sofia (della parrocchia del Duomo) siamo solo 3 dei 64 ragazzi della diocesi di Massa Carrara – Pontremoli che il 31 luglio sono partiti per Lisbona per prendere parte alla Giornata Mondiale della Gioventù.
Essendo partiti in pullman non è stato un viaggio molto semplice, ma questo ci ha portato a visitare la città di Saragozza dove abbiamo partecipato alla Messa celebrata all’altare maggiore del santuario di Nostra Signora del Pilar, dal Vescovo Mario, che ha poi affidando alla Vergine noi giovani, il nostro cammino di GMG e l’intera diocesi.
Il 2 agosto nel primo pomeriggio siamo arrivati a Lisbona e da subito abbiamo potuto respirare l’atmosfera della “Giornata” attraverso l’incontro con altri ragazzi diretti come noi alla Festa degli Italiani, quella sera stessa.
Il giorno seguente siamo entrati nel pieno della gmg con la partecipazione alla catechesi tenutasi nella parrocchia di São Domingos de Carmões, il villaggio che ci ha ospitato. A guidare la riflessione è stato mons. Camillo Cibotti, vescovo di Isernia e Venafro.
Nel primissimo pomeriggio ci siamo poi recati nel Parque Eduardo VII per accogliere il Santo Padre. Lì, nell’attesa di Papa Francesco, abbiamo potuto entrare in contatto con moltissimi ragazzi venuti da molte parti del mondo come ad esempio quelli americani, australiani e di Singapore.
Tra un incontro e l’altro grazie a un’ottima posizione abbiamo potuto vedere il Papa e ascoltato ciò che aveva da dirci rimanendo molto colpiti da queste parole: “Voi non siete qui per caso. Il Signore vi ha chiamati, non solo in questi giorni, ma dall’inizio dei vostri giorni”. E poi ci rimarrà per sempre impresso il “Todos, todos, todos” con il quale il Papa ci ha voluto dire che nella Chiesa c’è posto per tutti.
Venerdì 4 una catechesi sul sacramento della Riconciliazione è stata guidata dall’arcivescovo di Lucca, mons. Paolo Giulietti, già direttore dell’ufficio nazionale della pastorale giovanile della Cei. Dopodichè ci siamo potuti confessare dai vari sacerdoti. Sabato 5 agosto è stato il giorno della Veglia; già dal mattino ci siamo recati verso Campo da Graça di Parc Tejo dove da subito abbiamo notato che eravamo circondati da tantissime persone che con le loro bandiere ci permettevano di capire la provenienza.
Dopo lunghissime ore di attesa sotto il sole e qualche scambio di piccoli oggetti con altri ragazzi, ormai tradizione della GMG, è giunta la sera e con essa anche l’inizio della veglia. Il Santo Padre ci ha invitato fin da subito a non avere paura e a non rimanere caduti ma a rialzarsi e continuare ad allenarci perché nulla è gratis, solo l’amore di Dio. P
oi vi è stata l’adorazione del Santissimo Sacramento durante la quale un milione e mezzo di persone sono rimaste in un lunghissimo silenzio che era carico di significato ed emozione. Al termine della veglia ci siamo sistemati per la notte che avremmo passato lì nell’attesa della Messa della domenica.
Al risveglio abbiamo trovato una bellissima alba ad attenderci. L’attesa celebrazione eucaristica conclusiva ha saputo ripagare il nostro lungo sforzo anche grazie alle parole di papa Francesco che alla domanda che cosa portiamo con noi ritornando alla vita quotidiana, ha risposto con i verbi: brillare, ascoltare, non temere e ci ricorda ancora una volta di non avere paura.
Terminata la S. Messa è iniziato il nostro ritorno verso la parrocchia che ci ospitava e lunedì 8 l’abbiamo lasciata per il viaggio di ritorno in Italia. Martedì, nella tarda mattinata siamo arrivati a Lourdes dove la maggior parte di noi non era mai stato e che ci ha emozionato moltissimo.
Nel pomeriggio il nostro vescovo ha celebrato la Messa nella basilica, al termine della quale vi è stato uno scambio di doni per il Vescovo come ringraziamento per averci accompagnato in questo viaggio molto importante e per il diacono Alessio che diventerà presto sacerdote. Poi tutti insieme alla grotta dove ci siamo raccolti in preghiera e venerazione della Madonna.
A ciò è seguito un momento molto emozionante di condivisione dell’esperienza vissuta, da cui è emerso un grande stupore perché noi abituati alle nostre piccole realtà nelle quali vediamo pochi ragazzi coinvolti nella Chiesa, è stata una cosa stupefacente vedere così tanta gente venuta da luoghi a migliaia e migliaia di chilometri di distanza anche solo per sentirsi un pochino più vicini a Dio.
Nella serata abbiamo avuto anche l’occasione di partecipare alla processione au flambeau nella quale abbiamo sentito recitare il Rosario in moltissime lingue. Mercoledì in tarda serata dopo lunghe ore di viaggio siamo arrivati a casa dove siamo tornati con tanti insegnamenti e compiti affidatici dal Papa.
Luciano Mori