La cerimonia nel pomeriggio del 16 agosto a Bosco di Rossano. “Un riconoscimento collettivo”
Sembrava una strada a senso unico quella tra il paese di Bosco di Rossano e la città di Salto in Uruguay. Invece ci sono legami che non si recidono. Camillo Menoni era partito dal piccolo paese zerasco negli anni della grande emigrazione italiana verso il Sudamerica, a cavallo tra Otto e Novecento. Dopo più di un secolo la discendente, Alicia Cano Menoni, non solo è tornata ma alle origini della sua famiglia ha dedicato un film che, dal 2020, ha ottenuto uno straordinario successo planetario. Il 16 agosto “Bosco” è stato ospitato al Cinema “Manzoni” di Pontremoli ottenendo un così alto gradimento dal pubblico da essere riproposto per altre due proiezioni non programmate.
Poche ore prima la giovane regista sudamericana aveva ricevuto la cittadinanza onoraria del Comune di Zeri. In quei giorni a cavallo di Ferragosto il paese più periferico del territorio comunale di Zeri, al confine con quello di Mulazzo e sotto il crinale della Val di Vara, si ripopola: quella decina di persone “resistenti” che vivono lì tutto l’anno in estate si moltiplica, grazie soprattutto ai rientri dalla Francia, meta dell’emigrazione più recente, quella del secondo dopoguerra. La festa di San Pellegrino, il 17 agosto, è appuntamento immancabile e la vigilia è stata scelta dall’Amministrazione Comunale di Zeri per la consegna dell’attestato a quella giovane nelle cui vene scorre sangue zerasco e che in questi anni ha fatto conoscere quel territorio in tutto il mondo. “Sulla pista da ballo di Bosco – ha scritto – circondata dall’affetto dei suoi abitanti, ho ricevuto la Cittadina Onoraria del Comune di Zeri. In questi anni ho cercato di abbracciare l’immagine di Bosco con la mia lingua, che è il cinema. Non avrei mai sognato che quell’abbraccio sarebbe tornato sotto forma di pergamena, un riconoscimento che non lo vivo in modo personale, ma collettivo, in nome di un popolo che guarda se stesso, che riconosce coloro che si sono occupati di trasmettere l’amore per questa terra perduta lungo un secolo, salvandola dall’oblio. Quanto sarebbe felice il nonno!”. Il nonno è Orlando, uno dei tre protagonisti del film, morto proprio nel 2020 a 103 anni: è stato lui a raccontare di Bosco ad Alicia, descrivendolo nei più piccoli particolari senza esserci mai stato di persona! Le altre due sono Gemma e Rita, le custodi dei saperi di Bosco.
All’affollata cerimonia di consegna della pergamena con la quale Alicia è diventata cittadina onoraria di Zeri, era presente la giunta comunale al completo, dal sindaco Cristian Petacchi al vice Secondo Novelli e all’assessore Gino Baratta le cui radici sono proprio a Bosco. “Oggi finalmente siamo riusciti a consegnare materialmente la pergamena della cittadinanza onoraria ad una emozionata e commossa Alicia Cano Menoni – ha scritto il primo cittadino – nella splendida cornice della sua “Bosco” alla presenza di tutti i residenti e dei numerosi emigrati tornati come tutti gli anni per la caratteristica e tanto sentita festa di San Pellegrino.Una onorificenza davvero meritata!”
(p. biss.)