“Espellere l’odio”: lo chiede la Costituzione

Gli applausi della platea del Meeting di Rimini sono stati ripetuti ed entusiasti. Ma Mattarella non era andato per farsi applaudire. Ancora una volta ha approfittato dell’occasione per dire la sua, anche se con la solita signorilità, su tematiche di grande attualità. “Su cosa si fonda – ha chiesto -, la società umana; la realtà nella quale ciascuno di noi è inserito: è il carattere dello scontro? È inseguire soltanto il proprio accesso ai beni essenziali e di consumo? È l’ostilità verso il proprio vicino, il proprio lontano? È la contrapposizione tra diversi? O è, addirittura, sul sentimento dell’odio, che si basa la convivenza tra le persone? Se avessimo risposto affermativamente anche soltanto a una di queste domande, con ogni probabilità, il destino dell’umanità si sarebbe condannato da solo”. Il tema di quest’anno della kermesse di CL era “L’esistenza umana è un’amicizia inesauribile”.

Partendo da quel presupposto il presidente ha parlato di “amicizia” come “vocazione – incomprimibile – dell’uomo” e ha ricordato che “ogni volta che l’umanità, si è trovata di fronte al baratro ha trovato, dentro di sé, le risorse morali per ripartire, per costruire un mondo diverso, in cui il conflitto lasciasse posto all’incontro”. Durante l’assemblea costituente “opinioni diverse, si sono incontrate in spirito di condivisione, per affermare i valori della dignità, ed eguaglianza, delle persone, della pace, della libertà”, da cui nasce un appello a “espellere l’odio” come compito che la Costituzione assegna a ognuno di noi. Ma non si può “immaginare che l’amicizia unisca soltanto coloro che si riconoscono come simili… Se così fosse, saremmo sulla strada della spinta alla omologazione, all’appiattimento. Non a caso, la pretesa della massificazione, è quel che ha caratterizzato, ideologie e culture del Novecento, che hanno portato alla oppressione dell’uomo sull’uomo… Non mancano mai i pretesti, per alimentare i contrasti. Siano la invocazione di contrapposizioni ideologiche, di caratteri etnici, di ingannevoli lotte di classe o la pretesa di resuscitare anacronistici nazionalismi”.

I richiami di Mattarella sono stati pressanti in un momento in cui il dibattito politico spesso vede contrapporsi non avversari ma nemici, propaganda invece di ricerca di costruire, pur nelle differenze di visioni, un futuro per il Paese. Anzi, non si parla più di Paese, ma di Nazione! Altro tema, ma non ultimo, quello dell’immigrazione, col riferimento commovente al disegno del bambino annegato che aveva in tasca la sua pagella, simbolo della ricerca di un futuro. Il presidente auspica aiuti dall’Europa, ma ricorda anche che “i fenomeni migratori sono movimenti globali e non possono essere cancellati con muri o barriere”. Gli applausi sono stati tanti… sarà altrettanto convinto l’ascolto da parte dei partiti e degli stessi “amici” di Cl?

Giovanni Barbieri