Nuovo alfabeto del sacro
Padre Alessandro Dehò, prete dal 2006, ascolta e raccoglie da sé e dagli altri, si è “scardinato dalla “carriera” sacerdotale”. Era infermiere in diocesi di Bergamo, si è fatto prete dopo “aver sentito la morte”. Dal suo rifugio vicino a noi, alla Madonna del Monte, invia un Nuovo alfabeto del sacro. Abbecedario per disobbedienti (Compagnia Editoriale Aliberti, pagg. 185, 2023). Per molti mesi ha commentato il Vangelo sulle pagine del Corriere Apuano.
Piace la sua originalità ed eleganza di linguaggio, una prosa d’arte per dare nuova luce a parole diventate vuote, logorate dall’uso. Ma varcare la soglia di alcune parole è disobbedienza civile, Oggi. Il nuovo libro è scritto con Francesco Brullo, poeta, ha tradotto il libro della Sapienza e i Salmi; insieme percorrono le estremità del sacro. Ogni settimana una delle 21 lettere dell’alfabeto diventa nuovo vocabolario della spiritualità di oggi. Cercano la presenza muta del Cristo, dell’Ecce homo tra paura e sicurezza, lo amano.
Vengono da esperienze ingrate; Alessandro Dehò mette su ogni ferita un profumo purissimo d’incenso, alleggerisce i tormenti della vita attingendo alla sapienza dell’Oriente, contrastante con la cultura del nostro Occidente, che vede l’individuo mai compiutamente pacificato, alla ricerca di “un centro di gravità permanente” che lo liberi dal groviglio di istinti nella terra dove il Sole tramonta e c’è paura della morte.
Le cinque vocali di questo nuovo alfabeto del sacro, che fanno suonare tutte le lettere appunto dette consonanti, sono A per riflettere su Amore, E per Estasi, I per Idolatria, O per Occidente, U per Unto (Cristo l’Unto del Signore)
Maria Luisa Simoncelli