L’impegno per Monzone non deve dimenticare il cinema Ideal

Varie iniziative realizzate dall’amministrazione nella frazione, resta però ancora aperta la questione della struttura abbandonata da troppi anni

La facciata dell'ex Cinema Ideal a Monzone
La facciata dell’ex Cinema Ideal a Monzone
L'interno, completamente degradato, dell'ex Cinema Ideal a Monzone
L’interno, completamente degradato, dell’ex Cinema Ideal a Monzone

Durante una recente visita a Monzone, a fronte di una richiesta di informazioni, il sindaco Gianluigi Giannetti e gli amministratori presenti dichiararono che per il paese “erano state messe in campo non poche iniziative”, pronte, anche dal punto di vista burocratico, per essere avviate e realizzate. Fu annunciato che erano giunti a conclusione gli appalti per la pavimentazione del borgo antico del paese basso, denominato “Il Ponte”, del manto in sintetico di un campetto adiacente al comunale “A. Giannetti”, con il rifacimento completo della recinzione dello stesso (il Lucido “porta via” decine di palloni a campionato) e con migliorie alle gradinate. Una volta terminati, inoltre, i lavori al magazzino della stazione ferroviaria vi sarebbe stato riportato lì il Museo del Lavoro, trasferito ad Equi dopo il terremoto del 2013. Intanto è giunto al termine il “cappotto” all’edificio scolastico. Tutte buone notizie per opere destinate a ristabilire un equilibrio con quanto realizzato in altre frazioni, pur tenendo presente, al di là di ogni campanilismo, che esiste, che un’opera non va a beneficio solo del paese in cui è collocata, ma di tutta la popolazione del Comune.

Monzone, tuttavia, denota un evidente malessere e non potrà essere “tranquillizzato”, se mai potrà esserlo, se non verranno prese in considerazione alcune situazioni che sono oggetto di lamentele, anche severe. Ci si riferisce alla sorte del cinema Ideal, che i proprietari hanno manifestato la volontà di donarlo al Comune. Non è stata data, ad oggi , alcuna notizia ufficiale se sia avvenuta o meno. Si sa, però, che l’Amministrazione Comunale ha promosso un bando per una gara di progetto di recupero della struttura, che dovrebbe essersi conclusa, facendo ritenere che l’intenzione è di recuperarla, contro il punto di vista di altri che preferirebbero abbatterla per fare nell’area una piazza per manifestazioni di vario tipo. Non sarebbe male che l’Amministrazione facesse conoscere le sue decisioni, perché le condizioni dell’edificio vengono ripetutamente e pubblicamente attaccate per i disagi e i possibili pericoli che creano, in particolare a chi vi abita in prossimità.

L’altra questione riguarda l’area Sasi, luogo di feste, sagre, manifestazioni. Una parte è di proprietà comunale, un’altra di privati con i quali il Comune ha in atto un annoso contenzioso, ora all’esame del Consiglio di Stato. L’acquisizione da parte del Comune aprirebbe la strada a progetti di valorizzazione dell’ampia piazza e del confinante castagneto, ora un po’ trascurati e destinati a uso improprio, a parcheggio e, purtroppo, a luogo di raccolta, meglio di scarico disordinato, di rifiuti di ogni genere. Non si può, pertanto, alla luce di quanto sentito, parlare di disinteresse dell’Amministrazione Comunale per questa parte della Valle del Lucido, rimasta per la prima volta senza rappresentanza in Consiglio, ma “quanto messo in campo” ora ha bisogno “di disputare una bella partita”, per battere le diffidenze e le accuse di scarsa attenzione per i problemi della zona da parte della Giunta.

Andreino Fabiani