è questo il progetto della neonata associazione “Pontremolese Pesca”. L’incubatoio dovrebbe essere installato nei pressi della Villa La Cartiera
Aiutare le trote a ripopolare il Magra e il suo bacino idrico, un’azione importante nel percorso di conservazione di questa specie ittica, ma anche un tentativo di rinaturalizzare gli habitat fluviali fortemente a rischio. È con questo spirito che lo scorso 9 agosto è ufficialmente nata l’Associazione Sportiva “Pontremolese Pesca” che ha tra i suoi primi obiettivi quello di realizzare un incubatoio di trota Fario Mediterranea (specie autoctona caratterizzata dalla presenza di numerose piccole macchie sul dorso e sui fianchi) presso la Villa la Cartiera, per fare ripopolamento di diversi corsi d’acqua. Un’idea che, in realtà, ha una genesi molto antica come ci racconta Emanuele Del Signore, uno degli ideatori del progetto e segretario della nuova associazione. “Sì, un primo progetto di recupero del ceppo autoctono della trota Fario Mediterranea risale ad oltre vent’anni fa, e precisamente al 31 marzo del 1999, ad opera di mio padre, Franco, di Alfredo Caligiani e di altri, quando presentarono un progetto simile alla provincia di Massa Carrara. Purtroppo, per varie difficoltà, non riuscì ad andare in porto”. Ma, a Del Signore, quell’idea paterna è rimasta cara e non l’ha abbandonata nel corso dei decenni fino a quando, improvvisamente, ha ripreso di nuovo vita “è nato tutto quasi per caso. Circa un anno fa ho incontrato alcune persone e ho accennato loro questo pensiero che mi è rimasto in testa per oltre due decenni. Un progetto che li ha subito entusiasmati. In particolare Giuseppe Verunelli e Stefano Tamagna (non a caso rispettivamente presidente e vicepresidente dell’associazione n.d.r.) che, assieme a me, hanno cominciato a fare diversi sopralluoghi, incontri e mano mano il progetto prendeva sempre più forma e consistenza”.
Merito di “un grande gruppo, una grande squadra”, sottolinea ancora Del Signore, squadra che con il suo entusiasmo ha convinto e coinvolto i rappresentanti della sezione provinciale della FIPSAS (Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee) che ha dato il suo pieno appoggio all’iniziativa a partire dal presidente Massimiliano Giacich. Ed ora l’attesa è tutta per i prossimi mesi, tra novembre e gennaio, il periodo dell’anno in cui avviene la riproduzione delle trote. Per questo freme l’attività di realizzazione dell’incubatoio ittico dove verranno fatte schiudere le uova e dove poi nasceranno le piccole trote. Un ciclo che viene svolto quindi per amore nei confronti di questo pesce e dell’habitat che le ospita. In questo modo, infatti, il fiume viene ripopolato, ma è un progetto che interessa non solo il Magra ma anche tutto il bacino idrico “certo, l’obiettivo è quello di ripopolare i vari corsi d’acqua del territorio. Quindi i piccoli ruscelli, i torrenti, per passare al Verde e allo stesso Magra”. Ed attorno a questo progetto primario, ce ne sono altri che stanno cominciando a prendere piede da parte dell’associazione che oltre ai già citati Del Signore, Tamagna e Verunelli, annovera nel proprio consiglio direttivo altri quattro consiglieri (Lorenzo Trivelloni, Fabio Greppi, Stefano Corradini e Francesca Ferrari) “sicuramente una delle idee che vorremmo realizzare è quella di coinvolgere le scuole, magari nel periodo primaverile, con visite didattiche per permettere di fargli conoscere il mondo fluviale e le ricchezze che nasconde”. Insomma tante idee e progetti che hanno bisogno del supporto anche dei cittadini del territorio “ora stiamo facendo il tesseramento – sottolinea Del Signore – e sarebbe davvero bello che i pontremolesi ci supportassero, perchè il progetto è per Pontremoli, per ridare vita ai corsi d’acqua di tutti”. (r.s.)