Anche a Pontremoli e in Lunigiana è in corso sia negli studi dei pediatri che negli hub dell’Asl. A colloquio con la dott.ssa Silvia Cecchetti, pediatra.
Anche in Lunigiana procede, spedita, la vaccinazione contro il Covid-19 nella fascia più giovane della società, quella tra i 5 e gli 11 anni: l’Asl ha iniziato il 20 dicembre, i pediatri nei giorni immediatamente successivi e per i primi vaccinati è ormai quasi tempo della seconda inoculazione. Il vaccino somministrato è quello prodotto dalla Pfizer, la dose è pari ad un terzo di quanto viene iniettato negli adulti e, al momento, non sembrano emergere né problemi di particolari reazioni, né di resistenze da parte dei genitori. A Pontremoli una delle due pediatre a disposizione delle famiglie è la dott.ssa Silvia Cecchetti, livornese di Rosignano ma lunigianese di adozione visto che da venti anni svolge la propria professione medica nel nostro territorio. Nel suo ambulatorio in Verdeno le vaccinazioni a bambine e bambini sono iniziate il 27 dicembre: prima una, poi due, ora tre sedute settimanali; un impegno notevole già di per sé visto l’attenzione e la disponibilità che richiede, che può diventare gravoso in considerazione del fatto che questa attività si affianca alle altre, con circa 850 piccoli pazienti da seguire nel territorio dell’alta Lunigiana, da Pontremoli a Villafranca.
“La campagna vaccinale in corso va bene, sono contenta – esordisce la dott.ssa Cecchetti – sia dell’adesione che della partecipazione attiva dei genitori tra i quali non ho notato particolari resistenze ma anzi, al contrario, un buon livello di conoscenza. Le telefonate sono tante, ogni giorno, ma il contatto è positivo e le richieste sono quasi sempre relative ai possibili effetti collaterali a seguito della somministrazione del vaccino”. A tutti la dott.ssa Cecchetti spiega come le reazioni avverse attese siano minime, nel caso insorgono nel giro di poche ore e sono in genere limitate a un po’ di dolore nella zona di inoculazione. Ben più seri i possibili rischi legati alle conseguenze della malattia, con il virus che ora colpisce quei soggetti che fino a poche settimane fa erano esclusi dal percorso vaccinale, cioè appunto i bambini. “Stiamo osservando anche qui a Pontremoli e in Lunigiana un aumento considerevole dei contagi – spiega – iniziati tra ottobre e novembre e che ora hanno una diffusione davvero importante. Per fortuna, per quanto posso vedere dal mio osservatorio, non ci sono situazioni di particolare impegno, i bambini hanno in genere pochi sintomi e quasi sempre di scarsa importanza; quello che preoccupa di più sono le possibili conseguenze post-Covid con patologie di rilievo che possono subentrare nei giorni o nelle settimane successive e che richiedono molta attenzione. Per fortuna fino ad ora tutto è andato bene e non ci sono stati problemi di questo genere”. Ecco perché la vaccinazione anche in questa fascia di età è così raccomandata e i genitori, nonostante qualche timore – che in genere viene però fugato dal confronto con il proprio pediatra di riferimento – sembrano averlo capito visto il notevole afflusso sia negli studi medici che negli hub della Asl. Il ritorno a scuola in questa situazione di diffusione del virus può essere un problema? “Certamente la scuola è il luogo dove i bambini si ritrovano ogni giorno e dove socializzano – risponde la dott.ssa Cecchetti – ma è anche un luogo sicuro grazie ai protocolli che vengono applicati e all’attenzione delle insegnanti e del personale, tutti impegnati nel far osservare la disinfezione delle mani, l’utilizzo corretto della mascherina e nella pulizia dei locali. Ascolto le perplessità che arrivano da alcune parti, ma io personalmente sono favorevole alla riapertura delle scuole perché i bambini ne hanno un bisogno assoluto”.
Paolo Bissoli