In arrivo i primi fondi del PNRR. Per ora esclusa la Lunigiana.

Con i cospicui fondi del Bando Periferie partono i primi progetti finanziati dal Recovery Fund. Previsti 25 milioni su Massa e Carrara e 12 milioni su Spezia e Sarzana.

La facciata di Palazzo Ducale sede della provincia di Massa Carrara
La facciata di Palazzo Ducale sede della provincia di Massa Carrara

Fine anno di buone notizie per i maggiori centri dell’area apuana e della Val di Magra. Un decreto ministeriale ha individuato i Comuni beneficiari di finanziamenti per progetti di rigenerazione urbana. Si tratta di fondi del Piano Periferie volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, nonché al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale ed ambientale. Le risorse per gli anni 2021-26 confluite nell’ambito del piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), ammontano complessivamente a euro 3,4 miliardi di euro. È da questa “cassaforte” che hanno attinto Massa, Carrara, Spezia e Sarzana dopo avere presentato progetti in alcuni casi già individuati e definiti da precedenti amministrazioni e chiusi nel cassetto in attesa di fondi, in altri casi di nuovi piani messi a punto dalle giunte in carica.

Uno scorcio di Piazza Mercurio a Massa

Partiamo da Massa. Qui il governo ha ritenuto idonei per il finanziamento progetti per quasi 15,5 milioni di euro. Oltre la metà dei fondi verranno spesi nel cuore della città ducale: Palazzo Bourdillon e Palazzo Colombini, sulla storica piazza Mercurio, diventeranno, dopo il recupero del primo, danneggiato dal terremoto del 2012, e il restauro del secondo, già sede della biblioteca comunale, il polo culturale e aggregativo della città. Altri 2 milioni e 850mila andranno all’ex mercato ortofrutticolo di via Bastione, destinato a diventare un auditorium. 4 milioni saranno impiegati per l’ex deposito Cat e per il Pomario Ducale. Nel primo sito nascerà la “Casa delle arti”, mentre per il secondo è previsto il recupero dello storico giardino. Infine, altri 740mila arriveranno per la messa a norma del Castello Malaspina. A Carrara sono in arrivo oltre 10 milioni. Di questi, quasi 7 (di cui 177 mila a carico del Comune) finanzieranno l’abbattimento e la ricostruzione della scuola Buonarroti a Marina di Carrara. 1,3 milioni (anche qui con un contributo comunale di 177 mila euro) verranno impiegati per la ristrutturazione della piscina di Carrara centro, chiusa da due anni. Il progetto prevede il rifacimento di vasche e tubazioni, impianto elettrico e di areazione, la riqualificazione degli ambienti e la sostituzione del tetto. A Bonascola, con 1,6 milioni di euro verrà ristrutturato il complesso pubblico del Villaggio San Luca. Con 243 mila euro si completa il budget – il Comune ha già a disposizione 3,2 milioni di euro di un precedente Bando Periferie – per la ristrutturazione del seicentesco Palazzo Pisani, all’angolo della centralissima Piazza Alberica.

12 milioni invece sono la quota del PNRR che pioverà sulla provincia spezzina, di cui 5 milioni a Sarzana, che verranno impiegati per il primo lotto della scuola XXI luglio, nel viale della stazione, chiusa dal 2006 per gli insufficienti standard di sicurezza statica. Più lunga la lista dei progetti che a La Spezia beneficieranno dei fondi statali. 3,5 milioni di euro finanzieranno la costruzione di due nuove palestre scolastiche, una nell’area del Palasport, l’altra nel quartiere di Canaletto. 2 milioni di euro serviranno a riqualificare e valorizzare le aree pubbliche della borgata marinara di Cadimare, nella parte occidentale della città, mentre con identica cifra il Comune interverrà sulla parte est dell’ex deposito dei tram della Fitram, in via Carducci, da anni sede della biblioteca civica “Beghi”, che verrà quindi ampliata prevedendo nuovi spazi per la lettura e per mostre ed eventi culturali.

(Davide Tondani)

Massa Carrara: fondi anche per bonifiche e porto

Un'immagine del porto di Marina di Carrara
Un’immagine del porto di Marina di Carrara

I fondi del Piano Periferie non sono i primi ad essere annunciati per Massa e Carrara nell’ambito dei finanziamenti del PNRR. Già a novembre sono stati annunciati dalla Regione Toscana interventi sulla missione 2 (Rivoluzione verde e transizione ecologica) e sulla missione 3 (Infrastrutture e la mobilità sostenibile). Nell’ambito di quest’ultima missione rientra il progetto Waterfront al porto di Marina di Carrara, cui è associato un investimento da 10,17 milioni. Negli interventi della missione 2 rientra la bonifica di Buca degli Sforza, una zona umida retrodunale nella zona del Cinquale divenuta, intorno agli anni ’70, discarica dei materiali di scarto della lavorazione della dolomia da parte della società Dolomite di Montignoso Spa. Sempre nell’ambito di questa missione, il Ministero della Transizione Ecologica lo scorso novembre ha inserito l’area delle industrie chimiche (Farmoplant, Ferroleghe e altre) che operarono nella Zona Industriale Apuana tra i siti che pur essendo stati individuati come contaminati o potenzialmente contaminati da inquinanti non hanno mai visto un avvio delle procedure di bonifica. Per questi siti, che attendono da oltre 30 anni la bonifica, si attingerà ai finanziamenti nell’ambito delle misure di tutela del territorio e della risorsa idrica. Da ultimo, 311 mila euro sono stati assegnati a Carrara dal Ministero della transizione ecologica attraverso il bando “Programma sperimentale di interventi di adattamento ai cambiamenti climatici in ambito urbano”. Serviranno a ripristinare le alberature lungo le principali direttrici stradali della città: nei prossimi 12 mesi saranno messi a dimora su viale XX Settembre 54 lecci, 32 tigli, 1 acero campestre e 11 bagolari; su Viale Colombo 35 palme da dattero, seguite da altre 33 su viale Vespucci. (d.t.)

La percezione che la Lunigiana rischi di perdere un’opportunità

Il fatto che la Lunigiana esca a mani vuote da questa tornata di finanziamenti PNRR ha una giustificazione: i comuni sotto i 15 mila abitanti non erano ammessi a partecipare al Piano Periferie. Tuttavia, le perplessità circa la capacità dei piccoli comuni, come quelli della Lunigiana, di sapere fare progetti e catturare i fondi, rimane immutata. È la preoccupazione espressa anche da Matteo Biffoni, presidente dell’Anci della Toscana, che dopo avere visitato diverse aree interne della regione, compresa la Lunigiana, ha sottolineato le difficoltà dei piccoli comuni persino a trovare personale qualificato per la pianificazione. La Regione, anche a seguito delle richieste dell’Anci, ha messo a disposizione un fondo per le progettazioni comuni. È un piccolo passo in avanti, che richiede però l’attivarsi degli enti locali nell’individuare priorità e condividere obiettivi finanziabili con i fondi europei. La Lunigiana, da questo punto di vista, secondo noi è ferma; ne abbiamo scritto oltre un mese fa. Ma prima del Corriere Apuano, a esprimere analoghe inquietudini è stato il presidente della CNA della Lunigiana, Roberto Galassi, che ha palesato la sua preoccupazione di fronte alla difficoltà degli attori del territorio di fare squadra “per costruire, senza bandiere, un progetto autorevole, coordinato e di prospettiva”. Ed anche dallo stesso mondo politico sono giunte prese di posizioni non dissimili, come quelle del sindaco di Tresana Matteo Mastrini, che all’indomani della sua mancata elezione a presidente della Provincia, sul PNRR ha lamentato l’assenza di “una cabina di regia al servizio dei 17 comuni della provincia” denunciando che “è mancata e manca una visione, una strategia complessiva di sviluppo del territorio”. Insomma, nonostante qualche amministratore abbia manifestato stupore per il nostro articolo, il problema di come la Lunigiana rischi di perdere il treno del PNRR è avvertito da più parti. L’arrivo in zona, annunciato per i prossimi giorni, di esponenti di Regione e governo per discutere di questi temi, potrebbe rappresentare l’avvio di un dibattito pubblico quanto mai necessario per cominciare a mettere in campo progetti coordinati e dotati di una visione del futuro. (d.t.)