Mocrone, con gli Alpini, ha festeggiato il patrono San Maurizio

La partecipata cerimonia si è svolta domenica 19 settembre

Domenica 19 settembre, la comunità di Mocrone ha festeggiato il patrono San Maurizio. Nato a Tebe, in Egitto, divenuto generale di un esercito romano, guidò la leggendaria Legione Tebana per poi essere trasferito in Europa, a Nord delle Alpi. In seguito al rifiuto di intraprendere azioni punitive contro i cristiani fu martirizzato con i suoi soldati, durante la decima persecuzione di Diocleziano, ad Agaunum, oggi Saint – Maurice en Valais (Svizzera), dove sorge la più grande abbazia a lui dedicata.
Essendo San Maurizio patrono degli Alpini ed essendo l’antica Pieve di S. Maurizio, ubicata nel cimitero di Mocrone, Santuario nazionale dei tanti amici dalla “lunga penna nera”, la comunità ha salutato con affetto e riconoscenza le tante rappresentanze degli Alpini, provenienti dall’intera Lunigiana e dalla provincia della Spezia, con i loro labari e gagliardetti, esponendo striscioni e bandiere tricolori.
Prima della celebrazione della S. Messa, nel piazzale della chiesa, alzabandiera con relativa benedizione al vessillo, sinonimo della nostra identità nazionale, deposizione dei fiori davanti alla lapide dei Caduti di tutte le guerre. Alle 11, don Pietro Giglio ha celebrato l’Eucarestia, solennizzata dai canti del Coro diretto, con bravura, dal giovane maestro Federico Orsini. Presenti autorità militari e civili, fra cui Chiara Razzoli in rappresentanza dell’Amministrazione comunale ed il geometra Gerundino, responsabile della Sezione Alpini locale.
Nell’omelia, dopo la sintesi della vita del patrono, don Pietro si è soffermato sul Vangelo. “Gesù mostra quale dovrebbe essere il cammino del vero discepolo – ha detto – Un discepolo che si svuota di sé per dare a piene mani agli altri. Un umile servitore che sa mettersi all’ultimo posto, lungi dal cercare potere e plausi. Il Maestro prende infatti un fanciullo e, sovvertendo l’insignificanza in cui questi è tenuto, ne fa misura del suo Regno. Gli Alpini sono baluardo della solidarietà. Sempre presenti ad operare nelle varie calamità, nel costante vincolo di fratellanza che nasce dall’adempimento del comune dovere”.
Un applauso è stato riservato anche all’appassionato organizzatore Franco Sanna. Niente processione, ma impossibile rinunciare al pranzo, con le dovute regole anticovid, per condividere momenti amicali intrisi di allegria e canti. Come solo gli Alpini sanno fare benissimo!

Ivana Fornesi

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