Istituto per il Sostentamento del Clero: rinnovate le cariche. Don Marino Navalesi è il nuovo presidente. “Mettersi al servizio degli altri per incontrare chi ne abbia bisogno”
Il Vescovo Gianni Ambrosio, con proprio decreto, ha nominato don Marino Navalesi nuovo presidente dell’Istituto Diocesano Sostentamento Clero (IDSC) rinnovando, contestualmente, anche il Consiglio di Amministrazione. La nomina è nata dall’esigenza di provvedere alla sostituzione del presidente uscente – l’avv. Giovanni Martini – il quale aveva rassegnato le dimissioni e pertanto la sede era rimasta vacante. “Sono stato informato dal Vescovo di quanto accaduto – racconta don Marino – quale Vicepresidente dello stesso Istituto. Avevo già, nei cinque anni precedenti, occupato un posto come membro del consiglio di amministrazione, eletto dal clero e pertanto credo che questa esperienza, maturata nel tempo, abbia favorito la mia nomina per un così delicato incarico che avrà durata di un quinquennio ed è rinnovabile alla scadenza”.
I fedeli non sempre sono a conoscenza delle attività del presidente dell’IDSC. In parole semplici: di cosa si occupa?
“Il Presidente rappresenta giuridicamente l’Istituto dinanzi a qualsiasi autorità sia essa canonica o civile, convoca e presiede il Consiglio di Amministrazione. Queste sono le funzioni previste dallo Statuto, ma il suo compito è ben più delicato: nell’espletamento del proprio mandato dovrà essere per gli altri membri un leader e non un capo. Deve saper formare una ‘squadra’, in cui tutti siano membra di un unico corpo e ciascuno si senta responsabile della gestione dell’ingente patrimonio che ci è affidato. Essere membro dell’Istituto significa mettere da parte se stessi, i propri interessi per un ben più alto ‘sentire’: mantenere viva quella fiducia che ci è stata accordata da chi ha deciso di lasciare il poco o il tanto che aveva affinché i ‘suoi’ sacerdoti avessero il necessario per affrontare la vita”.
Da chi è composto il Consiglio di Amministrazione? E ogni quanto vi riunite?
“Il Consiglio di amministrazione è formato da 7 membri di cui normalmente un terzo scelto dal consiglio presbiterale e gli altri, laici o sacerdoti, di nomina vescovile. Tra di essi poi il Vescovo sceglie il Presidente ed il Vice Presidente. Secondo le previsioni dello Statuto le riunioni si devono svolgere almeno ogni tre mesi, ma avrei pensato, di concerto con gli altri consiglieri, di programmare le riunioni a scadenza mensile, salvo urgenze, in modo da poter affrontare collegialmente le problematiche che volta per volta si presenteranno”.
Il ruolo dell’Istituto è delicato: nella Chiesa si impegna per “produrre reddito” ma nello stesso tempo la sua gestione è ispirata dal principio del “buon padre di famiglia”. È un equilibrio difficile da raggiungere?
“È un ruolo davvero molto delicato, ma sono convinto che si possa conciliare il ‘produrre reddito’ con il ‘buon padre di famiglia’. Nell’essere squadra e nell’essere trasparenti nel proprio operare, così come più volte auspicato da Papa Francesco, sta, a mio modesto parere, la soluzione. Condividere con tutto il Consiglio le problematiche, confrontarsi, verificare e trovare soluzioni comuni fa sì che il Presidente non sia mai solo nelle proprie decisioni. Essere uniti permette anche la sburocratizzazione delle pratiche, favorendo il confronto e raggiungendo gli obiettivi senza perdite di tempo e di denaro. Linea guida di questo nuovo Consiglio sarà ‘mettersi al servizio degli altri” inteso come rendersi disponibili ad incontrare chi ne abbia bisogno, sia esso un singolo cittadino o una Istituzione pubblica o privata, mostrando l’aspetto pastorale e caritativo proprio del nostro mandato”. Il patrimonio di beni immobili della diocesi è composto più da strutture abitative, edifici o terreni? “Il patrimonio è costituito prevalentemente da terreni o boschi per una superficie di oltre 2.200 ettari e da circa un centinaio di immobili”.
Quando sarà la prima riunione del nuovo gruppo?
“Mi auguro nel giro di pochi giorni di poter fissare la prima riunione del nuovo Consiglio. Vorrei concludere ringraziando il nostro Vescovo Gianni per la fiducia e per il supporto che mai mi fa mancare e l’avv. Martini presidente uscente per gli anni a capo dell’Istituto essendo stato per noi esempio di uomo integerrimo che mai si è risparmiato. Grazie anche ai Consiglieri dell’Istituto e al Collegio dei Revisori dei Conti che mi affiancheranno in questa nuova avventura: a loro va anche il mio augurio perché il Signore guidi i nostri passi sulla via del bene”.
Renato Bruschi