Capita, a volte, che alcuni mesi, dopo aver tenuto un certo comportamento fin dal loro esordio, mutino assetto meteorologico nel finale. Non è stato certo il caso di marzo, di cui ci si appresta a stilare un breve resoconto: se ha alternato temperature ora bassine ora elevate, ecco che, in fatto di precipitazioni, si è mantenuto pressoché saldo nel clima asciutto tracciato fin dall’inizio.
Dal punto di vista termico, l’andamento incostante, privo comunque di grandi sbalzi, ha determinato un bilancio finale assai prossimo ai canoni del mese che avvia la primavera. Personalmente, ancora legati ai ricordi di mesi di marzo degli anni ’70 e ’80, di stampo più invernale che primaverile, ci è parso forse tendenzialmente più mite del dovuto, ma le statistiche trentennali più recenti parlano chiaro: le notti sono state più fredde di circa 1°C, le giornate più miti di oltre 1°C, pertanto i due scarti opposti di valore assoluto molto simile o vengono a compensare la media mensile in modo quasi perfetto.
A Pontremoli, dove la media di marzo si aggirava sui 7,0-7,5°C fino al 1990, dal 1991 al 2020 si è portata a 8° e poi a 8,5°C. Il marzo 2021 va in archivio a 8,7°C, quindi con un surplus appena accennato. Il periodo più freddo è stato quello centrale del mese, mentre la conclusione ha visto la festa dei termometri per un nuovo record di temperatura massima assoluta stabilito il 30 e immediatamente surclassato il 31. Il precedente primato di marzo risaliva neppure a tanti anni fa, al 2012, quando il 28 toccò ben 25,0°C. Sul finire dello scorso mese, addirittura senza lo zampino di condizioni favoniche, bensì solo grazie ad un robusto e ben strutturato anticiclone che ha assicurato stabilità atmosferica e ininterrotto soleggiamento da mane a sera per vari giorni, hanno scricchiolato, non solo in Toscana, ma anche in altre regioni nonché in altri stati europei, i picchi dei passati tepori marzolini. Il 30, con 25,3°C, il tetto di nove anni fa veniva superato di misura, per poi, l’ultimo del mese, cedere ad un ulteriore ritocco fino a quota 25,8°C.
Lo stato del cielo, la nuvolosità e, specularmente, l’eliofania mostrano dati ed indici tipici di un mese ben soleggiato, benché in qualche occasione marzo si fosse distinto per essere stato ancor più radioso e allergico alle nuvole. Più sfavillante di sole, infatti, e risalendo a non prima del 1995, si rivelò nel 1997, 2003 e 2012. In tema di nuvolosità, negli ultimi 45 anni, seppe distinguersi per un indice inferiore a quello di quest’anno (3,8 contro i 5,3 decimi normali) in cinque occasioni; lo stesso dicasi per l’umidità relativa, nel nostro marzo 2021 inferiore, sì, alla norma (62,6% contro il riferimento climatico di 68%), tuttavia anche in questo caso al quinto posto della classifica trentennale.
Scarse, rispetto alle statistiche di lungo periodo, sono state soprattutto le precipitazioni. Diversamente da qualche tratto di territorio toscano, specie in provincia di Pisa, dove i pluviometri sono rimasti quasi a secco facendo giusto qualche scatto, in Lunigiana alcuni piccoli apporti non sono mancati lungo il mese, interessando tutte e tre le decadi e risultando quasi sempre fitte pioviggini di una certa durata e capaci di infiltrarsi bene nel suolo piuttosto che rovesci sparsi ‘mordi e fuggi’. I totali registrati non superano il 15-20% del livello che sarebbe atteso in un tipico mese di marzo, in alcuni casi neppure il 10-12%, ma le abbondantissime precipitazioni dei mesi invernali e la… giudiziosa distribuzione del poco concesso da marzo hanno fatto sì che, finora, i suoli si siano asciutti solo superficialmente.
L’elenco dei mesi di marzo più avari di pioggia dal 1878, almeno a Pontremoli, dove il nostro ha chiuso a 15,2 mm, ne conta prima di questo altri dieci. La posizione in classifica della pluviometria di marzo 2021 a Villafranca, con 22,6 mm, serie storica non così lunga, risulta ancor meno eclatante. Sotto i 10 mm sono rimaste Gragnola con 9,6 mm e Massa con 8,4 mm. Ed ora che le feste pasquali, con i primi di aprile, sono già trascorse, non resta che lasciare alle previsioni che seguono l’annuncio del ritorno delle piogge più organizzate a partire da sabato 10.
a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni