A Tiziana Ferrario il premio “Montale Fuori di Casa”

Il riconoscimento per la Sezione Giornalismo è stato di recente assegnato alla scrittrice e conduttrice televisiva

Domenica 7 marzo, vigilia della Festa della Donna, il Premio Montale Fuori di Casa per la Sezione Giornalismo è stato assegnato alla giornalista, scrittrice e conduttrice televisiva Tiziana Ferrario. Ha aperto l’incontro Alice Lorgna (responsabile comunicazione) ricordando la storia del Premio ed affermando che il suo nome trae origine dal titolo dell’antologia “Fuori di Casa” di Eugenio Montale, che raccoglie i reportage dei viaggi da lui intrapresi in Europa per “Il Corriere della Sera”.
Erano presenti a distanza, oltre alla giornalista premiata, Adriana Beverini (Presidente del Premio) e Barbara Sussi (Vice Presidente del Premio), Venanzio Postiglione (Vice direttore del “Corriere della Sera”) e tre giovani talenti del giornalismo, ex allievi della scuola “Walter Tobagi” di Milano, ovvero Leonard Berberi, Federica Scutari ed Irene Soave, che hanno dato vita ad un talk-show su come è cambiato il giornalismo al tempo della pandemia.
Adriana Beverini ha affermato che “il Premio Montale Fuori di Casa ha deciso di celebrare l’anno dantesco rendendo un particolare omaggio alla “donna”, principale motivo ispiratore per la poesia di Dante e di Montale. Per Dante nella sua qualità di “donna angelicata” pur senza dimenticare il suo contrario esatto di “donna petra”; in quella di Eugenio Montale nella sua molteplice natura di “nube”, “angelo” o “procellaria”.
Tiziana Ferrario è una vera “donna procellaria”. La procellaria è il cosiddetto uccello delle tempeste, che pur delicato e grazioso è capace di volare ad ali spiegate sulla cresta delle onde senza mai però esserne travolto. Con esso Tiziana Ferrario condivide due delle più importanti caratteristiche femminili: la delicatezza e la forza.
Come inviata di politica estera della Rai la Ferrario è volata infatti per anni in mezzo alle tempeste delle guerre e delle crisi umanitarie testimoniandole con coraggio e la misura che contraddistinguono ogni suo intervento.”
Il Vice direttore del “Corriere della Sera” Venanzio Postiglione ha aggiunto poi una terza qualità della Ferrario: “la curiosità, ovvero il desiderio di vedere il mondo con una chiave di lettura diversa, laterale”. Tiziana Ferrario (nata nel 1957 a Milano), al TG1 fin dai primi anni ottanta, è stata una delle principali anchorwomen del telegiornale. Ha raccontato il conflitto in Afghanistan nel libro “Il Vento di Kabul” (2006), con un occhio di riguardo per la situazione delle donne locali, per poi scrivere “Orgoglio e Pregiudizi” (2017), narrazione della rinascita delle donne americane e la loro richiesta a gran voce di giustizia per le molestie e discriminazioni subite.
Lo scorso anno ha pubblicato “Uomini, è ora di giocare senza falli” (2020), in cui fotografa la società maschilista in tutti i suoi ambiti, dalla scienza al giornalismo. Tiziana Ferrario, soddisfatta per il premio ricevuto, ha affermato: “Il nostro lavoro è prezioso e servono sempre più giornalisti preparati in grado di verificare la correttezza delle notizie”.

(Marco Angella)