Neve e ghiaccio, pioggia e frane evidenziano la fragilità della nostra rete viaria
Prima la neve, poi la pioggia: è stato un mese di gennaio difficile con grandi ripercussioni sulla viabilità della Lunigiana sia per lo sgombero dei pesanti accumuli del manto bianco, sia per le frane che la scorsa settimana si sono abbattute in gran parte del territorio. Assi di collegamento viario strategici per collegare i Comuni lunigianesi e, all’interno di essi, alcune delle frazioni più popolose, sono ovviamene le strade provinciali che nel territorio apuano hanno una lunghezza complessiva di 630 chilometri tutti sotto la diretta responsabilità della Provincia di Massa Carrara. Si tratta di ben 85 strade provinciali distribuite su un comprensorio che si estende da Zeri a Montignoso e sulle quali lavorano appena 30 operai, meno della metà di quelli in servizio ancora pochi decenni fa. Inutile dire che molte di queste strade sono percorsi di montagna, spesso disagevoli ma comunque strategici soprattutto per la Lunigiana dove garantiscono anche i collegamenti con le regioni vicine. All’emergenza del dissesto idrogeologico che ogni anno fa sentire i suoi effetti, soprattutto le abbondanti nevicate cadute tra la fine del 2020 e l’inizio dell’anno nuovo hanno evidenziato le grandi difficoltà che incontra l’ente provinciale a garantire la percorribilità: pochi uomini e anche pochi mezzi (appena 7 spazzaneve dotati di lame e 1 con la turbina, dieci spargisale) che la Provincia integra incaricando una decina di ditte alle quali è affidato il servizio di pulitura dalla neve e di “salatura” della sede stradale di un certo numero di strade provinciali. Il costo di queste convenzione varia tra i 60 e i 100mila euro l’anno, a seconda dell’andamento climatico stagionale. La recente nevicata, eccezionale o anomala che sia, ha mandato in crisi il sistema: nonostante gli sforzi fatti ci sono state non poche difficoltà a garantire la percorribilità anche delle strade provinciali.
Lo sfogo e la richiesta di aiuto del sindaco di Zeri, Cristian Petacchi – della quale abbiamo riferito sul numero della scorsa settimana – è solo la punta di un iceberg rappresentato dai disagi che le popolazioni locali hanno dovuto affrontare. I tecnici della Provincia hanno registrato le maggiori criticità in Alta Lunigiana, in particolare nello zerasco dove sia a Pradalinara (il passo tra Arzelato e Rossano) che a Bergugliara ci sono state situazioni molto difficili; inoltre le strade provinciali che hanno richiesto gli sforzi maggiori sono state quelle per i Due Santi, per il Brattello e per il Cirone. Proprio su quest’ultima la Provincia ha dovuto alzare bandiera bianca e per alcuni giorni la strada è stata chiusa al transito in accordo con la confinante Provincia di Parma. Troppa la neve caduta, troppo lungo il tracciato, troppo ravvicinate le precipitazioni; e poi l’impossibilità di accedere al tracciato con mezzi di grandi dimensioni a causa della strozzatura rappresentata dal ponte Bailey collocato nei mesi scorsi poco prima di Casalina per sopperire al precario stato del ponte sul quale è previsto per il prossimo futuro un intervento di ripristino. Così nei giorni di maggiori precipitazioni il transito è stato garantito fino a Pracchiola, paese dopo il quale la strada diventava impraticabile ed il tracciato trasformato in occasione per gite in motoslitte o escursioni con gli sci! Altra strada provinciale chiusa è stata quella che da Comano sale al passo del Lagastrello: ma questa non è una novità, bensì una consuetudine che si ripete ormai da alcuni anni con la deviazione del traffico sulla strada principale che sale al valico dall’altro versante della valle. Quello della manutenzione delle strade è un problema annoso, che si è presentato in tutta la sua evidenza negli anni scorsi quando numerosi provvedimenti di legge sono stati assunti dai diversi governi che si sono succeduti con l’intendimento di “pensionare” le Province. Tagliati i fondi, trasferita buona parte del personale agli Enti tuttavia sono rimaste competenze vitali come quelle sulle scuole e sulle strade, ma senza avere a disposizione le risorse finanziarie per farvi fronte. Ora, a quanto pare, la situazione starebbe migliorando: le risorse sono sempre insufficienti, ma quelle che arrivano sono garantite e consentono di effettuare una programmazione e dunque una pianificazione degli interventi per cercare di andare incontro a tutti coloro che, vivendo già il disagio di risiedere in montagna, chiede una crescente attenzione.
Paolo Bissoli
Nel fine settimana tante interruzioni in Alta Lunigiana.
Gravi disagi per le valli di Zeri e il Guinadese Dopo neve e pioggia le frane: si chiede lo stato di emergenza
Quello scorso è stato un fine settimana difficile per la viabilità, soprattutto (ma non solo…) nei territori dei Comuni dell’Alta Lunigiana: le conseguenze delle abbondanti e violente piogge cadute da giovedì in avanti unite allo scioglimento della neve che si era accumulata nelle settimane precedenti si sono manifestate sotto forma di frane che hanno interessato numerose strade, soprattutto quelle provinciali. Tra Pontremoli, Zeri e Mulazzo le situazioni che hanno richiesto gli interventi più complessi da parte di tecnici e operai della Provincia, con il presidente Lorenzetti e i sindaci Baracchini, Petacchi e Novoa che hanno effettuato sopralluoghi nelle diverse realtà. Come ci ha confermato l’assessore ai lavori pubblici Gianmarco Corchia, a Pontremoli la situazione più complessa è stata, ancora una volta, quella della valle del Verde con Cervara e il Guinadese quasi isolato per la frana di grosse dimensioni che ha interrotto la strada provinciale la cui chiusura si aggiunge a quella della comunale per Pra’ del Prete, frazione per la quale in Comune si sta studiando la possibile riapertura di un vecchio itinerario alternativo ma dove si sono verificate nuove frane. I tanti paesi della zona hanno rischiato l’isolamento visto che per alcuni giorni l’unico punto di accesso rimasto aperto era rappresentato dall’itinerario che da Grondola scende a Guinadi e sul quale il Comune è dovuto intervenire per ripristinare il corretto livello della carreggiata in loc. Borgallo. Anche la strada provinciale per Succisa è stata chiusa per una frana caduta nel fondovalle nella zona di Verbiola, poco a monte dell’abitato di Mignegno; in questo caso i numerosi abitanti delle frazioni di Poderi, Villavecchia, Colla e Pollina hanno dovuto utilizzare l’accesso nord alla vallata del Magriola dalla statale della Cisa; ma anche qui il Comune è dovuto intervenire per alcuni abbassamenti della carreggiata. Tra Mignegno e la loc. Poderi la carreggiata è stata sgomberata dal materiale caduto ma deve essere valutato lo stato del versante per verificarne la stabilità. Difficoltà anche nella zona di Gravagna dove sono intervenuti tecnici e operai del Comune: dissesti lungo la strada si sono infatti verificati sia tra Montale e San Rocco, sia nel tratto che da quest’ultimo abitato sale al passo della Cisa. Gravi problemi anche per chi doveva raggiungere Zeri con una strada provinciale che continua ad evidenziare la sua fragilità: nella notte tra venerdì e sabato una frana era caduta al confine con il comune di Pontremoli, chiudendo l’intera carreggiata. Le vallate erano raggiungibili solo con la strada provinciale da Arzelato, un itinerario stretto e tortuoso che sale fino al passo di Pradalinara per poi scendere nel Rossanese. I sopralluoghi compiuti da tecnici e amministratori alla frana tra Dozzano e Codolo sono stati l’occasione per verificare le condizioni in cui versa la strada per Noce, Patigno e Coloretta: da lunghi mesi poco a monte di Pontremoli è presente un movimento franoso piuttosto vasto mai risolto in modo definitivo e che interessa sia il versante a monte che la scarpata a valle della carreggiata. La strada è tornata transitabile a metà settimana, ma molti problemi restano aperti. Problemi anche a Mulazzo e a Bagnone, territorio nel quale è rimasta chiusa per alcune ore la strada provinciale 67 che dal capoluogo sale a Compione e interrotta nel fine settimana da un ampio smottamento di terra poco oltre l’abitato di Iera. Una situazione complessa, difficile da affrontare in via definitiva e per la quale il presidente della Provincia, Gianni Lorenzetti, ha annunciato la richiesta di riconoscimento dello stato di emergenza alla Regione Toscana. (p.biss.)