Fivizzano: ancora polemiche sul rimpasto della giunta

Attacchi dall’opposizione con Domenichelli e da Sinistra Unita. La replica del sindaco “ho bisogno di avere una squadra sempre a disposizione”. Intanto, per protesta, si è dimesso il segretario Pd della Valle del Bardine, Giacomo Lorenzini

Il consigliere Alessandro Domenichelli
Il consigliere di minoranza del comune di Fivizzano Alessandro Domenichelli

Non accenna a placarsi lo scontro sul rimpasto in Giunta effettuato dal sindaco Gianluigi Giannetti. Si arricchisce, infatti, di nuove voci e di argomentazioni che vanno ad investire anche alcune scelte amministrative. “Oggetto” del contendere è ancora, ovviamente, il caso della destituzione da assessore di Diego Serafini, di cui, a novembre del 2019, erano state chieste le dimissioni, da parte dei consiglieri di minoranza Domenichelli e Baldassari, “per aver commesso errori e non aver tutelato, a loro giudizio, il territorio in merito al Piano attuativo dei bacini marmiferi”. La mozione di sfiducia fu bocciata. “Poi avviene che la consigliera Gia si rende indipendente e poco dopo le elezioni regionali è nominata assessore al posto di Serafini”, dichiara, in una recente nota, Domenichelli, aggiungendo che “in un momento di crisi come quello odierno non c’era la necessità di cambiare assessore”, perché “la politica non deve essere così, ma aderire ad un progetto, trovare soluzioni, mettere impegno, coerenza, chiarezza e saper stare al proprio posto”. Rincara la dose Sinistra-Unita, passata all’opposizione esterna, dopo la trasmigrazione del suo consigliere, Luca Confetti, nelle file del Pd, “dei desideri e dei progetti politici del quale e del suo Segretario Putamorsi Giannetti sarebbe un fedele esecutore”.

Il sindaco Gianluigi Giannetti con la neo assessora Giovanna Gia
Il sindaco Gianluigi Giannetti con la neo assessora Giovanna Gia

Le repliche del Sindaco non si sono fatte attendere. In un lungo documento ribatte tutte le critiche piovutegli addosso, a partire da quelle di essere ostaggio del PD e del suo Segretario, evidenziando di aver agito in piena autonomia “costretto dalla necessità di avere sempre a disposizione una squadra per affrontare con competenza e concretezza i progetti messi in campo dalla Giunta, che mirano solo agli interessi della popolazione e non alla ballata delle poltrone”. Non manca neppure di rimandare le accuse di incoerenza alle forze politiche che ora lo criticano, mentre fino a poco tempo fa “erano i loro rappresentanti a chiedere cambi in Giunta, magari con nomi esterni, o la sfiducia di qualche suo componente”. A commento di questo balletto di parole e di rimbalzo di responsabilità viene da dire che pare di assistere ad un film già visto, che non sta piacendo alla gente e che fa sentire la politica un affare circoscritto a pochi, lontano dalla sensibilità e dalla comprensione dei più.

La speranza è che la buriana passi in fretta e che si senta ragionare solo di problemi e di soluzioni, ai quali la nuova assessora Giovanna Gia ha dichiarato di dedicarsi con tutto il suo impegno, per “ridare vita ai borghi, molti dei quali afflitti anche dalle difficoltà di collegamenti telefonici e di internet, per curare il difficile rapporto fra cave e lavoro, per combattere il dissesto idrogeologico”. Certo è, però, che molte discussioni e polemiche potevano essere evitate se le problematiche fossero state ricondotte nelle sedi opportune, per un doveroso confronto fra le varie forze che hanno contribuito alla elezione di Giannetti, fra le quali il PD ha svolto un ruolo fondamentale, che gli dovrebbe dare, per lo meno, il diritto di essere “sentito” per esprimere il suo parere. Questa è una lamentela diffusa negli ambienti Democratici, ma anche in Italia Viva e in Sinistra Unita, come quella dell’equa distribuzione degli incarichi, per quanto possibile, nelle diverse zone del territorio, che da sempre è stata perseguita dalle precedenti amministrazioni. Ora, con l’uscita di Serafini di Soliera, si registra uno sbilanciamento di rappresentanza verso la Valle del Rosaro (che ha portato alle dimissioni, per protesta, del segretario PD della Valle del Bardine, Giacomo Lorenzini), a scapito della cosiddetta “periferia”, alla quale è in gran parte dovuta la vittoria elettorale di Giannetti. Ma questo poco importa, se chi amministra ispira la sua azione a visioni comprensoriali e ha cura di rapportarsi con tutti gli elettori del territorio.

Andreino Fabiani