Seguendo lo stimolo della figlia Fiamma, anche Margherita ha ripreso in mano i libri

mamma Margherita Giampietri e la figlia Fiamma Allemano
Se Margherita Giampietri in Allemano decidesse di fermarsi per guardare il cammino della sua vita, sicuramente, esclamerebbe “Come è stato possibile?”. Infatti la sua storia è piena di “colpi di scena”. Lunigianese doc, nativa del Piano di Bagnone, dopo il diploma Magistrale si iscrive all’Università di Pisa per conseguire la laurea nel Sociale. Supera, con ottimi voti tutti gli esami, ma la tesi può attendere. Il matrimonio con Giorgio, titolare di un’Azienda nella città di Torino, la nascita dei figli Fiamma e Giorma, l’insegnamento in una Scuola materna allontanano Margherita dal mondo universitario. Un taglio netto, soprattutto, quando la famiglia si trasferisce in Nuova Zelanda: quel meraviglioso Stato insulare dell’Oceania dove la vita ha ritmi molto meno frenetici dei nostri. Ma né la distanza, né le bellezze naturali, né l’Oceano Pacifico riescono a spegnere, in Margherita, la nostalgia dell’Italia, della strada di casa, delle tradizioni e degli affetti rimasti sempre ad attendere ogni suo ritorno.
Sfidando il Covid 19, Margherita, anche quest’anno, è atterrata all’aeroporto di Milano Malpensa dove, ad attenderla c’era il sorriso rassicurante di Fiamma, studentessa all’Università di Pisa. Seguendo rigorosamente le norme imposte, Margherita vive la quarantena, prevista per il coronavirus, nella casa nativa bagnonese dove arrivano le delizie estive inviate dai vicini, dalla sorella Rosalba e dai cugini. Fiamma si sta preparando per discutere la tesi online quasi “obbligando” mamma a fare altrettanto, grazie anche al supporto di un paio di amiche di Margherita, docenti nella stessa Università. Dopo la ritrosia iniziale, la casa si trasforma in biblioteca: libri, appunti, fogli, computer mentre la tesi comincia a prendere forma. è il 26 ottobre quando mamma e figlia, nonostante la distanza fisica dai relatori universitari, si vestono elegantemente “in rosso” per discutere le tesi di laurea, mentre Giorgio e Giorma sono in linea dall’altra parte del pianeta.
Il primo turno spetta a Fiamma, premiata dalla Commissione col massimo dei voti. Eppoi tocca a Margherita che, a 62 anni, ritrova l’entusiasmo giovanile. “Da stranieri a Reduci. Forme ed iniziative dell’Emigrazione di ritorno”, tesi che ha scelto di aprire con la poesia “Emigrante”, di chi scrive, divenuta logo del Comune di Bagnone per la Giornata della “Cittadinanza Affettiva”. Durante la discussione con la commissione di esame le parole escono da sole ed il sogno, rimasto nel cassetto, sempre accarezzato, diviene realtà. Margherita ce l’ha fatta: con gli studi e con se stessa. Dottoressa in Scienze del Servizio Sociale con i plausi dei professori e le corone d’alloro “casarecce”, maggiormente apprezzate. “Una laurea di gruppo, esclama commossa, sola non avrei raggiunto il traguardo agognato”. I festeggiamenti solenni rimandati al prossimo anno quando, speriamo, il Covid sarà sparito.
Ivana Fornesi