L’incontro tra i comuni di Bagnone e di Corniglio
Tradizione, rievocazione, attaccamento alla propria terra ed ai suoi più alti valori: usanze antiche senza tempo e senza età. Così si potrebbe riassumere la tradizionale festa di Badignana svoltasi la prima domenica di settembre, in concomitanza con il suggestivo, antico rito della transumanza. Infatti proprio dalle capanne di Badignana, al confine tra il parmense e il lunigianese, molto tempo fa si riunivano i pastori, con le loro greggi per perpetuare il rito che aveva come sfondo la solennità dei monti e quelle praterie che i pastori dovevano abbandonare per tornare alle proprie case, dopo mesi di lontananza intrisi di sacrifici e di solitudine. Nel cuore il sogno di un mondo, di un destino migliore per i figli, molti dei quali allenati alla fatica fin dalla giovane età. Promosso dai Comuni di Bagnone e Corniglio, sotto gli eleganti faggi, si è dunque rievocato l’antico rituale. La giornata caratterizzata all’inizio da uno splendido sole, sostituito, più tardi, da un improvviso acquazzone, è iniziata con la S. Messa celebrata dal parroco di Corniglio ai piedi di una robusta roccia, testimone muto di spaccati di vita dei nostri pastori. Nell’omelia la sottolineatura della nostra transumanza terrena. La vita cristiana è un itinerario, un muoversi da un posto all’altro per giungere, poi, nella comune patria del Cielo riscattato per ciascuno di noi a caro prezzo da Gesù. Presenti molti valligiani di entrambi i versanti e numerose autorità, tra queste i sindaci di Bagnone, Carletto Marconi, e di Corniglio, Giuseppe Delsante. Tutti gli interventi pregni di grande umanità ed altrettanta passione per la montagna a testimonianza dei sempre più saldi vincoli d’amicizia fra la Lunigiana ed il parmense. Sanciti dalla natura, ma anche da quella transumanza fonte di concreti, affettuosi rapporti consumata lassù nel crinale amico. Anche per il futuro, è stato ribadito, sarà compito delle istituzioni lavorare a progetti comuni, riscoprendo le affinità che uniscono anche sfruttando in modo consono le potenzialità offerte dall’inserimento nel Parco dell’Appennino – Mab Unesco. Per quanto concerne il pranzo, consumato proprio nella capanna che fu molto cara all’ultimo pastore bagnonese-treschiettese, Ettore Fornesi, tutto è stato abbondantemente preparato ed offerto dalla generosità degli amici di Corniglio che, nel mese di agosto, ricambiano la visita al Comune di Bagnone proprio a Treschietto o a Vico. Ad allietare la giornata non potevano mancare i canti. Anch’essi spaccati di storia, melodie custodite nel cuore, capaci di immergere l’ascoltatore attento nel silenzio delle note cime che, quotidianamente, donano l’eterna e sublime musica del creato. Nessun bisogno, dunque, di scomodare D’Annunzio con i suoi versi intramontabili sulla “transumanza” poiché tutto ciò che aleggiava nell’aria era già poesia vera.
Ivana Fornesi