Tante “penne nere” al tradizionale appuntamento. A Fivizzano si terrà l’edizione 2019

La città di Sarzana, il 1° e il 2 settembre scorsi, ha ospitato il 20° Raduno degli Alpini della Lunigiana promosso ed organizzato dai Gruppi di Sarzana e Tresana della Sezione della Spezia, dai Gruppi di Pontremoli e Zeri della Sezione di Parma, e dai Gruppi di Comano, Fosdinovo, Licciana Nardi, Mulazzo e Bagnone della Sezione di Massa Carrara Alpi Apuane. Una bella manifestazione che, secondo una tradizione ormai consolidata, ha animato il capoluogo della bassa Lunigiana con la presenza davvero numerosa di rappresentanti della una delle armi più amate del nostro esercito, che sono riusciti con il loro entusiasmo a coinvolgere anche la popolazione. Articolato il programma delle due giornate che ha visto il primo giorno lo svolgimento di una esercitazione di protezione civile tenuta da rappresentanti della Associazione Nazionale Alpini, mentre la grande festa del raduno si è tenuta il giorno seguente che si è aperto con l’alzabandiera e, dopo la Santa Messa in Duomo con la benedizione delle bandiere e dei gagliardetti, è culminata nella sfilata per le vie di Sarzana con l’accompagnamento della banda di Vezzano Ligure e la deposizione di corone ai monumenti ai caduti della città. Al termine il rito del passaggio della “stecca”, ovvero l’incarico al Gruppo di Fivizzano che si è così assunto il compito di organizzare la manifestazione nel 2019. Nutritissima la partecipazione di autorità dell’Associazione, dal presidente Roberto Caccialli e dal consigliere Marco Ficarelli della Sezione di Parma, al presidente della sezione Alpi Apuane Gianni Romanelli, al presidente della Sezione della Spezia Alfredo Ponticelli, accolti dagli assessori e da gonfaloni delle città di Pontremoli e Sarzana e dai vessilli delle Sezioni di Parma, La Spezia, Massa Carrara Alpi Apuane e Genova. La bella giornata si è chiusa con il “rancio sociale”, momento di condivisione e di partecipazione e ghiotta occasione per darsi l’appuntamento al prossimo anno per rinnovare una consuetudine che è nel cuore di tutti gli alpini della nostra terra.