“Troppo facile arrivare primo per lui, corre con la moto”. La battuta di Aldo Agroppi (riportata al pubblico dal presentatore Paolo Liguori) fotografa con ironia il momento conclusivo del Bancarella Sport quando proprio il libro realizzato dal fuoriclasse del motociclismo, Loris Capirossi, “65 – La mia vita senza paura” (edizioni Sperling & Kupfer), assieme al giornalista Simone Sarasso aveva conquistato la 55esima edizione del Premio. Un successo che è arrivato al termine dello spoglio dei voti inviati dai librai che, dopo un’iniziale fase di incertezza, ha visto il libro seguire le gesta del suo autore e dopo una serie di sorpassi effettuare l’allungo vincente. E si è sfiorato una clamorosa coincidenza, con il volume vincitore che si è fermato a quota 64 voti, giusto uno in meno del 65 cui fa riferimento il libro che era l’abituale numero di gara del centauro romagnolo. Ritornando invece al risultato del voto si è arrestato a giusto dieci preferenze di distacco l’unico libro che nella fase di spoglio di voti sembrava poter competere per la vittoria (“Muhammad Ali” di Federico Buffa, assente alla serata per impegni all’estero, e Elena Catozzi, Rizzoli) ma si è poi fermato a quota 54. Più distanti gli altri quattro finalisti, sull’ultimo gradino del podio “Non so parlare sottovoce” di Aldo Agroppi (Cairo Editore) con 29 voti, a seguire “L’eroe che è in te” di Claudio Marcello Costa (Fucina) 18 voti, e poi “Arpad Weisz e il littorale” di Matteo Matteucci (Minerva), con 15 preferenze ed infine “L’ultimo stopper” di Sergio Brio e Luigia Casertano (Graus).
Grande la soddisfazione di Capirossi che ha ricordato la genesi di questo libro che racconta la sua straordinaria carriera che lo ha visto vincere tre titoli mondiali, salire 99 volte sul podio (e la vittoria del Bancarella potrebbe essere considerato il suo centesimo podio) “l’idea è stata quella di lasciare una traccia di quanto è accaduto anche per dare un messaggio ai giovani dell’impegno e del sacrificio che ci vuole per ottenere dei risultati importanti” e il racconto non sarebbe nato senza la preziosa collaborazione di Sarasso che si è dichiarato “il più grande fan di Loris. Per me era un idolo e l’idea di scrivere questo libro è stato come realizzare un sogno”. Prima dello spoglio dei voti c’è stato il consueto dibattito, condotto, come ormai da tradizione, dal giornalista Paolo Liguori. Un dibattito che ha coinvolto i finalisti presenti (oltre a prestigiosi ospiti come il giornalisti Massimo De Luca, premiato nel pomeriggio col premio “Bruno Raschi”, e la campionessa di sci Claudia Giordani, di entrambi parliamo a lato) e che ha affrontato lo sport nelle sue varie dinamiche e sfaccettature: come la boxe nel racconto anche umano di un mito del pugilato come Muhammad Ali, per passare al calcio con gli aneddoti delle straordinarie carriere di Brio e Agroppi. E a proposito di calcio, prima dell’avvio della serata è stata presentata la squadra dello Spezia, in ritiro a Pontremoli fino alla fine del mese. (r.s.)