Dagli attentati un “ecumenismo del sangue”

papa_Egitto_2017cPapa Francesco in Egitto ha incontrato le Chiese cristiane oggetto di ripetuti attentati da parte del terrorismo islamico: la Chiesa copto-ortodossa, circa il dieci per cento della popolazione egiziana, fondata dall’evangelista Marco, e la minuscola Chiesa copto-cattolica, circa trecentomila fedeli. Lì si è parlato di una cammino verso una comunione piena e visibile, consapevoli di essere accompagnati e sostenuti da “una enorme schiera di santi e di martiri” che ha portato papa Francesco a parlare di un “unico martirologio” per le due Chiese e di “ecumenismo del sangue”.
L’invito è stato quello di parlare la comune lingua della carità, edificando la comunione nella concretezza quotidiana della testimonianza vissuta. Al termine, nella piccola chiesa di S. Pietro, tristemente famosa per un sanguinoso attentato dell’Isis, si è svolta una preghiera ecumenica alla presenza di vari capi di altre confessioni cristiane e, al Canto dei martiri, si è poi proceduto ad un momento di silenzio e raccoglimento nell’atrio della Chiesa dove erano stati trasportati i corpi dei morti e dei feriti. Tutto parla di una vita di fede faticosa, ma viva, dove la testimonianza può essere pagata col sangue.
Durante l’omelia della S. Messa celebrata allo stadio, Francesco ha presentato una forma di vademecum della fede vera: “È quella che ci rende più caritatevoli, più misericordiosi, più onesti e più umani… è quella che ci porta a vedere nell’altro non un nemico da sconfiggere, ma un fratello da amare, da servire e da aiutare… ci porta al coraggio di perdonare chi ci offende, di dare una mano a chi è caduto… ci porta a proteggere i diritti degli altri con la stessa forza e con lo stesso entusiasmo con cui difendiamo i nostri”. E ancora: “Non serve curare l’apparenza perché Dio guarda il cuore e l’anima” ed “è meglio non credere che essere un falso cristiano, un ipocrita!”.
L’affermazione è forte,ed è stata criticata, ma essendo stata gridata là dove la fede si paga anche col sangue, dovrebbe far riflettere e, soprattutto, si dovrebbe ricordare che un falso credente crea tanta contro testimonianza. Ma il grido più forte è stato contro i fanatismi e i fautori del terrore. “L’unico estremismo ammesso per i credenti è quello della carità! Qualsiasi altro estremismo non viene da Dio”.

Giovanni Barbieri

Share This Post

Scrivi un commento