Neppure con l’ultima della classe gli azzurri trovano il modo per riconciliarsi con la tifoseria locale, Per qualcuno è solo colpa del terreno di gioco, per altri qualcosa di più. Il Serricciolo prova a rimontare, ma non sarà proprio facile. Il FilVilla va in tilt e compromette probabilmente qualsiasi velleità, mentre il Monzone prova a tenere duro. Si chiudono, forse definitivamente, le speranze della Filattierese di arrivare ai play out. Anche la Terza non lascia margini, perché il Mulazzo incappa in una nuova sconfitta.
Probabilmente ha ragione chi ci rimprovera di continuare ad arrampicarci su specchi sempre più scivolosi quando, in realtà, il nostro calcio appare sempre meno propositivo e l’unica speranza che ci resta sembra quella di ridurre al minimo i danni visto che, alla fine, non andremo, per l’ennesima volta, a raccogliere proprio niente di concreto.
Non ce ne vogliano i pessimisti, ma di fronte a una informazione sempre più votata al cannibalismo, dove se non sei un avvoltoio pronto a succhiare il sangue anche di fronte ad una polla d’acqua non sei un giornalista serio, restare leggermente ottimisti alla fin fine ci gratifica e, anche se la realtà è tutta votata a smentirci, il nostro voler essere quasi sempre positivi, riesce a prevaricare il gusto gufesco che sembra trionfare in ogni dove, un giorno dopo l’altro.
Non che sia facile, ovviamente, però proviamo una volta di più ad accontentarci del poco che ci viene riservato, lasciando a tempi più propizi la verifica del reale significato della parola peana, cui ci siamo abbarbicati a lungo, speranzosi che l’idea della battaglia portasse comunque a qualcosa di importante.
Così, non può non rallegrarci il fatto che la Pontremolese sia tornata finalmente a vincere in casa dopo tempi quasi non misurabili. Poco conta che di fronte ci fosse l’ultima della classe e che per arrivare al gol ci siamo voluti oltre ottanta minuti e che il merito sia stato più del portiere ospite che non dei nostri attaccanti. Volevamo i tre punti per puntare ad una salvezza anticipata e sono venuti; volevamo dare una soddisfazione ai nostri tifosi; beh quella la rimandiamo a tempi più fausti, ma tanto c’è chi sa aspettare.
Dietro tutto, voci di popolo dicono che la colpa della scarsa efficacia della nostra squadra più rappresentativa, almeno fra le mura amiche, sia dovuta a un terreno di gioco al limite del tollerabile. Ebbene, diciamocelo, intanto il campo c’è per entrambe le squadre e se le altre finora lo hanno usato al meglio forse vuol dire che noi siamo troppo raffinati; inoltre, ci si chiede di chi sia la colpa, se della Società che non trova il modo per porre rimedio al disagio o di chi si è fidato a dare in gestione una struttura sapendo quanto sia difficile fare funzionare le cose a modino, specie quando manchino le risorse adeguate.
Allora, diciamocelo a denti stretti. Teniamoci quello che abbiamo e non ci lamentiamo perché forse, almeno per ora, non ci meritiamo di meglio!
Per fortuna che, per tenerci su di morale, abbiamo, il Serricciolo che, dopo tutta una fase di stanca che sembrava irreversibile, al momento, anche se di fronte a un avversario decisamente abbordabile, ha trovato il modo di piazzare un altro acuto che, intanto, chiude il discorso salvezza e, poi, tiene aperto un piccolo barlume per provare a guardare oltre le miserie generalizzate.
Certo, non sarà facile, ma, in sostanza, ci pare proprio che attualmente gli aullesi restino l’ultima spiaggia cui attaccarci per proseguire nel nostro disegno positivo, perché dal resto viene davvero molto poco.
Se, infatti, qualcuno avesse una qualche speranza di trovare nella Seconda il supporto solito per rimpinguare le nostre attese, una volta di più dovrà tornare a spegnere la luce perché nulla di davvero illuminante è venuto, almeno dal turno appena consumato, ovviamente con le debite eccezioni per quanto di fatto poco gratificanti.
In concreto, la punta di diamante delle nostre velleità estreme, il FilVilla, come nessuno avrebbe voluto prevedere, ma i dubbi recenti sembravano proclamare, è crollato miseramente in quel di Vecchiano, probabilmente per mettere la parola fine su qualsiasi velleità di conquistare la promozione in diretta. Il passo falso, per altro ben poco discutibile nei fatti, a parte un paio di episodi poco fortunati, trova una corrispondenza nefasta nella ritrovata verve di Torrelaghese e Tirrenia che non aspettano certo di essere sollecitate per fare quanto di loro competenza e quindi allungano serenamente, fiduciose che quanto avanza del torneo non torni a vantaggio delle lunigianesi che, probabilmente, hanno dato più del necessario quando non serviva, per sedersi nel momento più importante.
Inutile dire che recriminare non serve, semmai sarà d’uopo fare quanto necessario per tenere il passo play off, con la prospettiva che almeno una delle nostre sia in grado di giocarsi la lotteria finale. Il Monzone, infatti, ritrovando la grinta necessaria al momento giusto, ha fatto tutto il suo dovere a Lucca riuscendo a portare a casa i tre punti che servono per tenere a debita distanza quante delle altre ambiscono ad essere del gioco che conta. Un’impresa non da poco viste le magre recenti e forse quanto basta per ritrovare il morale giusto per chiudere in bellezza un torneo dal quale, ad un certo punto, sembrava potesse venire ben altro.
La botta finale ai nostri sogni, cullati e coltivati come primizie di stagione, è venuta dal tracollo della Filattierese con il Tirrenia. I sogni maturati di recente hanno dovuto fare i conti con la realtà per dire che, nei fatti, la consistenza della squadra è quella che è e che a volte sognare è indispensabile per sopravvivere, ma non sempre il sogno riesce a coincidere con la realtà.
In sostanza, probabilmente, ma solo per proseguire con la nostra scelta iniziale, le prospettive salvezza della Filattierese si sono chiuse con questo turno, perche i margini per sperare in un recupero effettivo si stanno dilatando a dismisura e solo un miracolo vero e proprio potrebbe permettere di portare a compimento un inseguimento iniziato troppo tardi e con numeri che, fin dal principio, lasciavano davvero pochi spazi se non quelli della nostra perenne voglia di illuderci al di là del presente. A sei turni dalla conclusione, i sei punti che avanzano per sperare nei play off, da una parte o dall’altra, sembrano ormai troppi e quindi conviene provare soprattutto ad azzardare l’improbabile piuttosto che illudersi che qualcosa ancora avanzi di realistico. Chissà che, così non ne venga qualcosa di buono.
Andando a chiudere con la Terza, la dimensione prospettica del panorama non muta affatto, semmai acuisce il senso di disagio perché le poche speranze riposte nelle ambizioni del Mulazzo sono tracollate dopo la nuova sconfitta ad opera del quotato Montagna Seravezzina, una delle tante versiliesi che contribuiscono a mettere in luce la pochezza del calcio massese comunque condito, sia esso di costa o di monte, da un numero ormai indeterminato di stagioni, a dire che se vogliamo vedere qualcuna delle nostre crescere sarà bene che ci trasferiamo in Liguria perché in Toscana non facciamo neppure merenda.
Ma tanto è, e nel quadro quasi conviene accontentarci, come stanno dimostrando i recenti tracolli per i quali, con una Lega provinciale così poco attrezzata, conviene chiudere il conto piuttosto che raccogliere magre sempre più avvizzite, al punto da farci fagocitare da Lucca in tutti i sensi. Come dire che se chiudiamo la provincia nessuno avrà di che lamentarsi, tanto a livello sportivo è già successo.
Luciano Bertocchi